Sit in dei sindacati di polizia: "Il contratto è ingiusto"
"Se ci vogliono equiparare ai dipendenti pubblici, che ci riconoscano anche i loro diritti"
CAGLIARI.«È oramai evidente che c'è chi ritiene che l'essere servitori sia uguale all'essere i servi di uno Stato e come tali cerca di assoggettarci, aspettandosi anche la nostra riconoscenza. Come più volte ribadito negli ultimi tempi, infatti, le risorse stanziate dal Governo per il rinnovo del contratto dei poliziotti sono assolutamente inadeguate a garantire quegli incrementi che attendevamo, non solo sulla retribuzione fondamentale, ma anche sugli emolumenti accessori».
Sono queste le ragioni del sit-in di questa mattina 29 gennaio organizzato sindacati di Polizia Ugl-Fsp con il segretario Sandro Congiu, Coisp con Daniele Bracco, e Consap Paolo Lecca, davanti alla Questura di Cagliari.
«Questo contratto - spiegano i sindacati - così com'è stato prospettato al tavolo delle trattative, è umiliante per la dignità professionale delle donne e degli uomini della Polizia e Ugl-Fsp, Coisp e Consap lo stanno denunciando senza mezzi termini sin dal primo incontro e continueranno a farlo».
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Secondo i sindacati il nuovo contratto «porta ai poliziotti un incremento di miseri 40 euro netti medi mensili e nessun incremento delle indennità accessorie se non di pochissimi centesimi (1, 2, 5, 10) e soltanto per alcune di esse. Se obbligati, la nostra sarà solo una firma estorta e non condivisa, obbligata da una clausola capestro che tende ad escludere da qualsivoglia attività sindacale e di tutela dei propri iscritti chi non sigla il contratto».
E i sindacati aggiungono: «Visto che il Governo vuole assimilarci al restante pubblico impiego, allora è giusto che i poliziotti fruiscano anche dei diritti degli altri dipendenti dello Stato, quale ad esempio un compenso per il lavoro straordinario che comprenda una maggiorazione applicata sulla retribuzione oraria ordinaria, piuttosto che un importo forfettario come avviene ad oggi e contrariamente a quanto previsto dal codice civile».