Traffico di droga, il sindaco di Esporlatu davanti al gip
Antonio Fadda e la moglie Sonia Carta sono rimasti in silenzio. L’accusa: il caporalmaggiore gestiva la distribuzione degli stupefacenti nel Sassarese
Esporlatu Si è avvalso di un suo diritto: quello di restare in silenzio davanti al gip. Il sindaco di Esporlatu Antonio Fadda ha scelto di non rispondere all’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Cagliari Elisabetta Patrito. Della stessa facoltà si è avvalsa sua moglie Sonia Carta, anche lei coinvolta come il marito nella maxi operazione antidroga “Polo Ovest” (21 le misure cautelari emesse) coordinata dalla Dda. Attività che avrebbe consentito di smantellare un articolato sistema criminale – diviso in due distinte associazioni autonome ma che collaboravano tra loro, una nel Nuorese, l’altra nel Sassarese – impegnato nella produzione, importazione e distribuzione di cocaina e marijuana su larga scala. Con Olbia come epicentro. L’avvocato difensore Sergio Milia (mentre la Carta è assistita da Giuseppe Talanas del foro di Nuoro) valuterà nelle prossime ore la presentazione di un’istanza per la revoca dell’obbligo di dimora, misura cui sono sottoposti i due coniugi che risiedono a Sassari.
Antonio Fadda, 47 anni, caporale maggiore dell’Esercito e sindaco di Esporlatu dal 2021, per il gip Patrito non avrebbe avuto un ruolo occasionale né comprimario. Nell’ordinanza viene in sostanza indicato come terminale operativo dello smercio nell’area sassarese, inserito stabilmente nel meccanismo dell’organizzazione. Il suo compito, secondo l’accusa, sarebbe stato quello di gestire la fase finale della distribuzione: ricevere la sostanza, curarne la cessione, mantenere i contatti con i fornitori e con gli altri membri del sodalizio. Accanto a lui la compagna, per il gip “partecipe consapevole delle dinamiche criminali”.
