La Nuova Sardegna

Cagliari

Micro cellulare scovato dagli agenti penitenziari a Uta

Il carcere di Uta
Il carcere di Uta

Il plauso del sindacalista Cireddu: "Personale bravissimo ma deve essere dotato di mezzi più adeguati"

24 dicembre 2019
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CAGLIARI. A seguito di una serie di perquisizioni nelle celle detentive al fine di ritrovare oggetti non consentiti , gli Agenti della Polizia Penitenziaria hanno ritrovato nel carcere di Uta un micro cellulare abilmente occultato in una camera detentiva dove i detenuti occupanti sono stati segnalati all'Autorita Dirigente in attesa di più approfondite analisi per verificare se il cellulare sia stato utilizzato per commettere o commissionare dei reati.

Interviene per commentare l'operazione il segretario generale della UIL PA Polizia Penitenziaria della Sardegna Michele Cireddu che dichiara: " Si tratta dell'ennesima operazione messa in atto dagli Uomini della Polizia Penitenziaria dell'istituto cagliaritano. I microcellulari considerata la ridotta dimensione ed il materiale con cui sono costruiti non possono essere rilevati dai metal detector, sono quindi facilmente occultabili e possono essere introdotti in modi impensabili".

"Nonostante possano essere usati anche per commettere o commissionare dei reati, ancora il Dipartimento incredibilmente non ha ancora fornito i sistemi per localizzarli e schermarli per impedirne l'utilizzo all'Interno degli Istituti. In attesa che l'amministrazione possa finalmente dotare gli Agenti degli strumenti idonei, la Polizia Penitenziaria non abbassa la guardia, come dimostrato dai numerosi ritrovamenti nell'ultimo periodo negli Istituti di Nuoro, Sassari e appunto Cagliari. Al personale operante va il plauso di tutti i livelli della UIL".

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