La Nuova Sardegna

Cagliari

La Sardegna banco di prova per i nuovi motori aerospaziali

La Sardegna banco di prova per i nuovi motori aerospaziali

L'isola proiettata nel cuore del progetto italiano ed europeo per lo sviluppo dell'aerospazio

29 gennaio 2020
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CAGLIARI. La Sardegna entra nel cuore del business internazionale dei lanci di satelliti nello spazio. Si chiama Sptf («Space Propulsion Test Facility») il progetto della società Avio cofinanziato per un valore di 30 milioni di euro con Regione e Mise, e illustrato dall'assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, alla presenza del presidente del Dass, Giacomo Cao, il comandante del Poligono di Quirra, il generale Michele Oballa e Giuseppe Coccon di Avio. In diciotto mesi sarà costruito un banco di prova per motori a carburante liquido (LRE, Liquid rocket engines) e un impianto per la realizzazione di componenti in carbon-carbon a Perdasdefogu, nel Poligono sperimentale di interforze di Salto di Quirra.

Il banco di prova, in particolare, è destinato all'esecuzione di test per lo sviluppo e la qualifica di motori aerospaziali a propulsione liquida: cioè motori alimentati a propellenti criogenici ad alto contenuto tecnologico e di innovazione. All'inizio è previsto l'impiego di 21 persone tra da ingegneri, chimici, informatici, e tecnici, ma il personale è destinato ad aumentare sino a 35 unità nei primi tre anni. «Questo è il coronamento di un lavoro che ha coinvolto molte aree dell'azienda - ha dichiarato Coccon di Avio - noi portiamo in orbita i satelliti, l'Italia è una delle cinque potenze che hanno accesso allo spazio e la Sardegna diventa centrale in questo business».

Per il presidente della Regione Christian Solinas, «la nostra Isola si pone sempre più come centro di riferimento nazionale per la ricerca e l'innovazione e attrattore di imprese e investimenti, e questa importante iniziativa, portata avanti con partner d'eccezione come l'Agenzia spaziale italiana e il Distretto aerospaziale della Sardegna, dimostra che siamo sulla strada giusta».

Fasolino ha spiegato che «abbiamo voluto investire in questa iniziativa ad alto contenuto tecnologico per il ruolo che la Sardegna potrà ricoprire in questo contesto a livello internazionale. Non ci sono nel mondo molti siti di questa importanza, siamo sicuri che ci saranno ricadute positive per la nostra economia e la nostra Isola avrà quello che merita».(Ansa).

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