La Nuova Sardegna

Cagliari

Drone comandato dal pensiero o dallo sguardo: nuovo software testato a Quirra

Drone comandato dal pensiero o dallo sguardo: nuovo software testato a Quirra

Per la prima volta in Italia al Poligono interforze sperimentata la possibilità dell'uso da parte di un malato di Sla

26 febbraio 2020
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CAGLIARI. Al Poligono Interforze di Salto di Quirra (Pisq) ieri 25 febbraio per la prima volta in Italia è stata sperimentata la possibilità di un paziente affetto da Sla (Sclerosi Laterale Amiotrofica) di comandare un drone da remoto impiegando esclusivamente lo sguardo. La possibilità di pilotare un drone, con l’ausilio simultaneo di un puntatore oculare e di un rilevatore di onde cerebrali interfacciati, è diventata realtà grazie all’innovativo software ideato dalla società 3D Aerospazio, socio del Distretto Aerospaziale della Sardegna (Dass).

Il progetto nasce nell’ambito del Progetto Slapp (Sclerosis Lifeline App) che vede la collaborazione, per quanto riguarda la parte clinica, dell’Unità Operativa Complessa Neurologia dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Cagliari e dell’Istituto Auxologico di Milano (Irccs) e, per quanto riguarda la consulenza in materia regolatoria, dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac)

Nel dettaglio, un operatore è stato in grado di comandare il drone impiegando, a seconda delle necessità, o lo sguardo o il pensiero. Con i test eseguiti ieri si è dimostrata la possibilità di sfruttare la tecnica basata sul controllo mentale e si è inoltre sperimentata la sinergia di utilizzo delle due tecniche in contemporanea mediante l’impiego del software innovativo sviluppato.

“La nostra società – precisa il comandante Antonio Depau di 3DAerospazio – è orgogliosa di poter evidenziare che i risultati acquisiti comportano l’innegabile vantaggio di poter controllare il drone con più ampi margini di sicurezza; infatti il controllo mentale, se pur già sperimentato in diverse occasioni, è ancora da considerarsi in piena fase evolutiva per quanto riguarda l’affidabilità e la precisione del comando, in quanto gioca un ruolo fondamentale lo stato d’animo dell’operatore. Con la fusione dei due sistemi di controllo governata dal software appositamente sviluppato si ovvia a questa problematica permettendo una regolazione totale e puntuale grazie alla presenza del puntatore oculare già ampiamente testato”.

“I significativi risultati ottenuti dal socio 3DAerospazio - precisa il presidente del Dass, Giacomo Cao – consentono la possibilità di riprendere il controllo del drone con il sistema molto più stabile rappresentato dal puntatore oculare rispetto a quello basato sulle sole onde celebrali, e di rendere quindi decisamente più efficace l’azione di un paziente colpito da Sla che voglia cimentarsi nel controllo di un qualsiasi velivolo. Il distretto auspica che da un lato si possa rendere al più presto disponibile la tecnologia sviluppata per pazienti immobilizzati in quanto affetti da gravi patologie quali la Sla”.

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