La Nuova Sardegna

Cagliari

Il metano a dicembre arriva in Sardegna, si comincia con le gasiere

Giuseppe Centore
Lavori a Sassari per la rete del metano, immagine di repertorio
Lavori a Sassari per la rete del metano, immagine di repertorio

Entro la fine del 2020 le prime forniture di Italgas per l'accelerazione dei lavori alla rete in cinque comuni dei tre bacini coinvolti

17 giugno 2020
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CAGLIARI. Dicembre, o addirittura novembre 2020. Per quella data il metano arriverà in Sardegna, ma solo per pochi "privilegiati". In realtà già così sarebbe un mezzo miracolo, visti i tempi il rallentamento dei lavori causa Covid. Nei giorni scorsi comunque i lavori in tutti i bacini gestiti da Medea (gruppo Italgas), 18 sui 38 in cui è divisa l'isola sono ripresi. Italgas dichiara di aver completato le opere sui 1100 chilometri di rete prevista per poco più di due terzi del totale.Ma per tre bacini, il 7, il 9 e poi il 22, ci sarà una ulteriore accelerazione nei lavori, che avverranno comunque in sicurezza, e molto significativa. Entro la fine del 2020 Italgas completerà la conversione di questi bacini dal gpl a gnl (gas naturale liquefatto, metano liquefatto e poi rigassificato) che serviranno 8700 utenti (un dato in aumento visti i possibili nuovi allacci). I comuni interessati agli interventi sono Putifigari, del bacino 7, e gli altri del bacino 9: Berchidda, Ittireddu, Tula e Ozieri. Saranno i residenti in questi cinque comuni a ricevere per primi il metano. Nel primo semestre del 2021 invece il gas sarà disponibile nelle reti dei comuni del bacino 7: Cargeghe, Ittiri, Muros, Ossi, Tissi, Usini e Uri; e in tutti i comuni del bacino 22, praticamente l'intera Ogliastra.

La conferma della disponibilità del metano per gli utenti dei tre bacini è arrivata da una nota che il responsabile delle relazioni istituzionali di Italgas Nunzio Ferrulli ha inviato alla Regione, tramite l'assessore all'industria Pili, e che la stessa Pili ha subito girato ai sindaci dei comuni interessati. La Pili parla di «ampie rassicurazioni fornite da Italgas sull'andamento dei lavori all'interno dei singoli bacini».

Entro il 2020 dunque ci sarà una piccolissima porzione dell'isola, e una sola categoria di utenti, quelli privati, che potrà usare il gas naturale al posto del gpl. I costi? Su questo punto le certezze si riducono, ma ambienti vicini a Italgas ritengono che la fornitura, che sarà solo per uso domestico potrebbe avere un costo inferiore rispetto al gpl sino al 30 per cento della attuale bolletta.Il sistema che Italgas metterà in piedi, che per sua natura sarà transitorio, prevede l'uso di un carro bombolaio, già presente in Sardegna, che caricherà il metano nella penisola, salirà su una nave, sbarcherà nel nord Sardegna e poi si dirigerà nei due punti di carico dei bacini 7 e 9 e poi in Ogliastra, in alcuni punti ai margini del territorio dove "sbottigliare" il gas e inserirlo in rete. Italgas, solo nella fase transitoria si occuperà di acquistare sul mercato il gas e di venderlo a Gaxa, sua società separata però dalla società madre. E sarà Gaxa a venderlo al cliente finale. Questo in un primo momento.

Poi il carro bombolaio non andrà avanti e indietro lungo il Tirreno ma andrà a Oristano. Nel porto industriale infatti in autunno è prevista la messa in esercizio del primo deposito costiero di Higas (la società controllata dall'armatore Avenir e partecipata da Gas & Heat e da Cpl Concordia). Doveva tutto esser pronto per agosto, ma la pandemia ha fatto slittare i tempi. I tecnici comunque ritengono che per ottobre-novembre il deposito completerà i test e sarà in grado di ricevere le navi di trasporto di gnl. Per fine anno quindi il primo dei tre serbatoi riceveranno il gas da un operatore (Higas e poi Edison per il secondo deposito e poi ancora Ivi per il terzo) che dovrebbe metterlo in vendita ai fornitori al dettaglio.Ma perchè questa accelerazione e una anticipazione dei piani, senza aspettare il completamento dei primo deposito costiero? La ragione sta in un certo "malessere politico" che gli amministratori locali hanno prospettato alla stessa Regione. Dopo anni di annunci il metano è ancora lontano, per non parlare di scelte più profonde come dorsale e rigassificatori. Ecco perchè dalla Regione ci si è mossi per "consigliare" Italgas a verificare se esistessero le condizioni per una accelerata almeno in alcuni dei cantieri aperti. La società ha individuato le aree tecnicamente più favorevoli e ha risposto positivamente. Un primo passo viene così fatto. Solo un primo passo però.@gcentore©RIPRODUZIONE RISERVATA

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