La Nuova Sardegna

Cagliari

Rwm di Domusnovas: revocate le licenze di fornitura di armi ad Arabia Saudita ed Eau

La fabbrica Rwm di Domusnovas
La fabbrica Rwm di Domusnovas

Esultano le organizzazioni pacifiste per la decisione del Governo ma diventa critica la situazione dei circa 200 lavoratori della fabbrica tedesca

29 gennaio 2021
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DOMUSNOVAS. Prima la sospensione per 18 mesi, a partire dal luglio 2019. Ora lo stop definitivo da parte del governo Conte con la revoca delle licenze per la fornitura di bombe e munizionamento pesante ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Esultano le organizzazioni pacifiste mentre ora si apre un punto interrogativo enorme sul futuro dei lavoratori , circa 200, impegnati nella fabbrica Rwm di Domusnovas.

Le reazioni. «Grande soddisfazione» per un «atto di portata storica» è stata espressa da 10 ong internazionali per la decisione del governo Conte sull'esportazione di armi verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. «Le nostre organizzazioni Amnesty International Italia, Comitato Riconversione RWM per la pace ed il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Medici Senza Frontiere, Movimento dei Focolari, Oxfam Italia, Rete Italiana Pace e Disarmo, Save the Children Italia insieme ai partner internazionali European Center for Constitutional and Human Rights e Mwatana for Human Rights - si afferma in una nota congiunta - esprimono grande soddisfazione per questo risultato, da loro fortemente richiesto, che diventa operativo in queste ore, una decisione che pone fine, una volta per tutte, alla possibilità che migliaia di ordigni fabbricati in Italia possano colpire strutture civili, causare vittime tra la popolazione o possano contribuire a peggiorare la già grave situazione umanitaria nel Paese. Un atto che, soprattutto - concludono le ong -, permette all'Italia di essere più autorevole sul piano diplomatico nella richiesta di una soluzione politica al conflitto».

I lavoratori. Con lo stop alle licenze di esportazione per bombe verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, si fa però sempre più critica la situazione lavorativa dei circa 200 operatori, tra diretti e indiretti, della fabbrica Rwm di Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente. Attualmente, fa sapere la Cgil, nella sede del Sud Sardegna della Rwm Italia Spa, industria con sede legale a Ghedi (Brescia) e di proprietà del gruppo tedesco Rheinmetall, la produzione di armi è praticamente ferma. I 90 lavoratori diretti sono in cassa integrazione, mentre erano già stati tagliati altri 80 posti di contratti a termine non rinnovati a fine estate 2020.

«Rispettiamo sempre le decisioni di tipo governativo, oltrettutto basate anche su questioni etiche ma mi pare che si continuino ad affrontare i problemi a metà - dice il segretario Filctem-Cgil del territorio Emanuele Madeddu - e chiediamo a chi governa quali sono le scelte che vengono messe in campo per tutelare il lavoro e i lavoratori». Intanto, mentre un Comitato spontaneo continua a chiede la riconversione della fabbrica, sul tavolo del Mise giace una proposta presentata a dicembre dalle delegazioni sarde di Donne Ambiente Sardegna e Sardegna Pulita, con Wilpf Italia - Women's International League for Peace and Freedom con la quale si propone di realizzare a Domusnovas un Centro Caseario regionale al posto della fabbrica di ordigni bellici della Rwm. (ANSA).

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