La Nuova Sardegna

Cagliari

Poetto, sacchi di nylon in mare: nessuno li rimuove

Uno scorcio dello  stabilimento balneare "Il Lido"
Uno scorcio dello stabilimento balneare "Il Lido"

La protesta dello stablimento balneare Il Lido: "Le autorità sanno ma nessuno si muove, e noi non possiamo far niente: la concessione non va oltre la linea l'arenile, esludendo anche la battigia"

07 giugno 2021
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CAGIARI. Monta la polemica al Poetto. Al centro della tensione la non rimozione dei sacchi di nylon nel tratto di mare che fronteggia lo stabilimento balneare Il Lido. Una situazione che viene sottolineata proprio dal Lido, che in un comunicato  fa sapere che il tutto "sta creando grandi difficoltà al concessionario demaniale, ossia la società Il Lido S.r.l.. Che è la prima vittima di questa situazione. Sotto il profilo dell’immagine, economico e del servizio offerto ai clienti".

Il problema è ovviamente finito sul tavolo delle autorità competenti. "Del resto _ prosegue il comunicato stampa _ la questione è conseguenza del ripascimento della spiaggia avvenuto vent’anni fa. Tant’è che l’inconveniente si sta manifestando anche in altri tratti di mare a monte e a valle dello stabilimento. Come già ribadito altre volte, la società Il Lido non può assolutamente intervenire di propria iniziativa, perché essa è conduttrice e concessionaria di una porzione del demanio marittimo che consta dello stabilimento balneare, e del tratto di spiaggia e di arenile antistante l’immobile (oltre che della porzione di terreno retrostante dove vi sono i parcheggi), ma non si estende né alla battigia, né, soprattutto, al tratto di mare che fronteggia lo stabilimento balneare".

"Il problema è tecnico _ prosegue la nota _ e devono essere i tecnici delle Pubbliche Amministrazioni a risolverlo. È come se in spiaggia si arenasse un cetaceo. Il titolare dello stabilimento andrebbe contro legge se rimuovesse la carcassa. Al concessionario del Lido è inibito qualsiasi intervento. La società Il Lido esprime disappunto per questo stallo operativo ed è pienamente consapevole del disagio della clientela".

"Stiamo sollecitando chi ha potere di intervento affinché indichi un piano risolutivo di matrice pubblica _ conclude il comunicato _ . Al quale la società stessa è disponibile a partecipare con tempestività e responsabilità gestionale, non perché ad essa sia imputabile alcuna responsabilità diretta o indiretta sui luoghi in cui il fenomeno si sta verificando, né alcun obbligo giuridico di attivarsi, ma per un elementare impulso di diligenza. Difficoltà di ordine burocratico e mancanza di coordinamento sembrano frenare le possibilità di soluzione di questo problema. Da noi non creato e soltanto subito. Ribadiamo, comunque, la nostra volontà di collaborare con le autorità affinché i sacchi siano rimossi debitamente".

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