La Nuova Sardegna

Cagliari

Non gli aveva pagato la cocaina e gli mise una bomba davanti a casa: arrestato a Sant'Antioco

Luciano Onnis
Non gli aveva pagato la cocaina e gli mise una bomba davanti a casa: arrestato a Sant'Antioco

In manette un pescatore 30enne individuato dai carabinieri durante un'indagine ribattezzata "Isola Rossa". Scoperti anche un giro di prostituzione e i presunti autori di altri atti intimidatori

25 giugno 2021
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SANT’ANTIOCO. Attentati esplosivi, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione, reati legati in qualche modo l’un l’altro: comincia a chiudersi il cerchio, con provvedimenti dell’autorità giudiziaria conseguenti le indagini degli investigatori, sul fenomeno malavitoso nella cittadina del Sulcis. I carabinieri della locale stazione, nell’ambito dell’indagine “Isola Rossa”, questa mattina 25 giugno hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sul conto di Gian Manuel Pau, pescatore 30enne di Sant’Antioco, accusato di estorsione, di attentato dinamitardo e di spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Pili della Procura di Cagliari, ha tratto origine dalla denuncia presentata da un disoccupato di Sant’Antioco, vittima nel dicembre 2020 di un attentato con un ordigno esplosivo alla sua abitazione. Indagando su questo fatto, nel periodo gennaio-maggio 2021, i militari dell’Arma hanno accertato che, nel centro abitato cittadino, era in atto una serie di azioni violente (consumate, tentate e in fase di programmazione) che traevano origine da mancati pagamenti di forniture di sostanza stupefacente. Secondo investigatori e pubblico ministero, Gian Manuel Pau, sostanzialmente mandante dell'attentato, si sarebbe reso responsabile anche di estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina. È proprio il mancato pagamento di una partita di droga che ha indotto Pau (che si è servito di un complice, L.S., anche lui di Sant’Antioco) a far esplodere un ordigno davanti alla porta di casa della sua vittima.

Seguendo una determinata pista, i carabinieri sono riusciti inoltre ad individuare il pescatore 50enne A.C., come dedito al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. L’uomo ha messo su un giro di giovani donne del Sulcis-Iglesiente per accompagnarsi a persone del posto, dietro pagamento. Ovviamente il pescatore percepiva una tangente per ogni prestazione delle sue socie in affari. Le indagini sono quindi proseguite anche su altri fronti ed hanno consentito di scoprire gli esecutori dell’incendio di un’autovettura di un meccanico, vittima designata di un gruppo di persone, tutte di Sant’Antioco, che si sarebbero vendicate di un precedente torto subito. Nei guai giudiziari sono finiti L.S., disoccupato 21enne, F.C. pescatore di 30 anni, e una donna di 40, denunciati in stato di libertà.

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