La Nuova Sardegna

Cagliari

Agenti penitenziari aggrediti a Uta e trasferiti: protesta del sindacato

Agenti penitenziari aggrediti a Uta e trasferiti: protesta del sindacato

Una nota della Uilpa penitenziari denuncia il provvedimento che non colpisce il detenuto ma le guardie malmenate

24 settembre 2021
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UTA. Aggredisce in carcere due agenti penitenziari, ma anziché essere trasferito il detenuto – come prevedere una disposizione ministeriale del 2018 -, il provvedimento viene preso dall’Amministrazione carceraria nei confronti delle due guardie malmenate, mandate distanti dal loro luogo di residenza. E dopo poco tempo lo stesso detenuto, definito negli ambienti penitenziari “un facinoroso”, ne aggredisce altri due.

Una nota sindacale di protesta è stata inviata dal segretario regionale di Uilpa Polizia Penitenziaria, Michele Cireddu, al provveditore penitenziario della Sardegna Maurizio Veneziano. «Intanto sembra che si stiano invertendo le parti – sostiene Cireddu -; gli agenti aggrediti ci risulta abbiano dichiarato su esplicita richiesta che non sollevavano l’Amministrazione da responsabilità in caso di ulteriori aggressioni da parte del detenuto e come risposta sono stati allontanati loro senza nemmeno tener conto delle eventuali esigenze perso-nali e problemi familiari». «Nel frattempo il detenuto – prosegue il coordinatore regionale di Uilpa -, probabilmente rinfrancato dal mancato trasferimento, ha aggredito altri due agenti in un’altra sezione detentiva, causando loro prognosi importanti. Ci viene spontaneo a questo punto pensare che se questo è il modo di agire dell’Amministrazione, molto presto ver-ranno allontanati tutti gli agenti che il detenuto deciderà di aggredire, incrementando la percentuale di carenza organica già estremamente deficitaria».

Michele Cireddu torna anche sul caso degli agenti aggrediti nella Casa Circondariale di Sassari: «Pare che un suo ordine di traduzione del detenuto autore dell’aggressione – scrive Cireddu al provveditore-, a distanza di mesi non sia ancora avvenuta e che l’autore dell’aggressione e delle minacce di morte continui indisturbato a circolare nell’Istituto in attesa forse di incontrare chi ha già minacciato per poter terminare “l’opera”». Anche in questo caso pare sia stato allontanato e assegnato a una sede lontana – come sostiene Cireddu - uno degli agenti aggrediti, “con la creazione di evidenti disagi alla propria stabilità familiare”.(l.on)

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