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Ergastolano suicida a Uta dopo il trasferimento da Nuoro: indagine su una possibile istigazione a togliersi la vita

Ergastolano suicida a Uta dopo il trasferimento da Nuoro: indagine su una possibile istigazione a togliersi la vita

Nell’ipotesi investigativa, finora del tutto priva di riscontri probatori, il pluriomicida di Tempio Angelo Frigeri potrebbe essere rimasto in qualche modo coinvolto nel piano di fuga da Badu ‘e Carros del camorrista Marco Raduano

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Cagliari Istigazione al suicidio è l’ipotesi di reato sulla quale indaga la Procura di Cagliari dopo che il corpo dell’ergastolano quarantenne Angelo Frigeri è stato trovato senza vita nella cella del carcere di Uta dove il detenuto era stato trasferito da tre giorni, dal penitenziario di Badu e Carros. L’ipotesi investigativa, finora del tutto priva di riscontri probatori, nasce dalla possibilità che Frigeri sia rimasto in qualche modo coinvolto nel piano di fuga del camorrista campano Marco Raduano, sulla quale è in corso un’indagine parallela della Dda. Il pm Daniele Caria ha incaricato il medico legale Matteo Nioi di eseguire l’autopsia sul cadavere dell’ergastolano, nell’ipotesi che al momento in cui si è impiccato alla branda usando i lacci delle scarpe fosse in preda all’effetto di qualche sostanza stupefacente. Nessun dubbio: è stato un suicidio, ciò che i magistrati cercheranno di capire è la ragione del gesto estremo e le eventuali influenze subite da Frigeri nel carcere nuorese.

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