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Uta, un diploma di parrucchiera per nove detenute


	Detenute parrucchiere con il direttore del carcere Marco Porcu, l'organizzatrice Maria Grazia Caligaris e Giuseppina Pani responsabile dell'area educativa
Detenute parrucchiere con il direttore del carcere Marco Porcu, l'organizzatrice Maria Grazia Caligaris e Giuseppina Pani responsabile dell'area educativa

Si è conclusa la seconda edizione del corso di formazione

25 settembre 2023
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Uta Come fare del carcere un’occasione di riabilitazione e di preparazione al reinserimento sociale a fine detenzione. Con la consegna degli attestati, si è conclusa la seconda edizione del corso di formazione per parrucchiera che ha tenuto impegnate per 27 ore, articolate in incontri di 4 ore ciascuno, nove detenute della sezione femminile della Casa Circondariale di Cagliari-Uta. Il corso base, promosso dall’associazione “Socialismo Diritti Riforme” in collaborazione con la direzione, l’Area Trattamentale e della Sicurezza dell’Istituto, è stato tenuto da Francesca Piccioni, titolare di Hair School di Quartu Sant’Elena.

A consegnare a ciascuna delle corsiste gli attestati è stato il direttore Marco Porcu nel corso di una cerimonia che si è svolta nel locale della parruccheria. L’incontro a cui è intervenuta la responsabile dell’Area Educativa, Giuseppina Pani, oltre a Francesca Piccioni e Maria Grazia Caligaris, referente di Socialismo Diritti Riforme, è stata l’occasione per sottolineare l’importanza dell’iniziativa.

«Il progetto di SDR – ha detto Marco Porcu – dimostra ancora una volta il significativo ruolo svolto dal volontariato all’interno dell’Istituto. Un impegno costante e concreto che rende il nostro quotidiano lavoro meno gravoso, soprattutto quando produce occasioni di crescita culturale e apre prospettive professionali».

«Siamo particolarmente grate – ha aggiunto  Giuseppina Pani – del contributo del volontariato nel percorso riabilitativo delle detenute. La loro costante presenza con iniziative di formazione rende il periodo di perdita della libertà più significativo e favorisce una migliore relazione con e tra le detenute».

«Il percorso di formazione, seppure si tratti di un prima fase, ha consentito alle ragazze detenute –  come osservato da  Francesca Piccioni – di apprendere aspetti della professione fondamentali che hanno spaziato dall’accoglienza della cliente fino al colore passando per il lavaggio e l’asciugatura dei capelli e il montaggio dei bigodini. Sono stati forniti alcuni elementi di tricologia e studio del capello. Durante il corso è stato possibile utilizzare le testine ma anche le modelle, con risultati apprezzabili, grazie all’impegno di ciascuna allieva».

«Questa iniziativa – ha detto la promotrice del corso,   Maria Grazia Caligaris  – che oggi si conclude con gli attestati è un altro tassello in un più ampio programma di iniziative teso a dare corso a quel rapporto dentro-fuori che il volontariato, insieme alle diverse figure dell’Istituzione, persegue. Un ringraziamento quindi a chi, come le agenti penitenziarie, ha permesso di svolgere le attività concentrate in un periodo, quello estivo, molto difficile per tutte. Con la conclusione di questo percorso in due anni sono diventate 17 (su 28) le detenute che hanno acquisito competenze nel settore della parruccheria». (luciano onnis)

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