Va in carcere a trovare il marito detenuto e gli passa un ovulo di droga: scoperti dalla polizia penitenziaria
L’uomo ha nascosto l’involucro nel retto ma non è servito a niente
Uta Porta la droga in carcere al marito detenuto, ma il passaggio dello stupefacente non sfugge al personale di vigilanza. È accaduto oggi, sabato 10 febbraio, durante i colloqui con familiari. La donna ha estratto dalle parti intime un piccolo contenitore di plastica tipo “ovetto kinder” che il recluso, con gesto repentino, ha introdotto nella propria cavità rettale. Sono subito intervenuti i poliziotti e le poliziotte che hanno sospeso il colloquio e perquisito i coniugi. L’esito inizialmente ha dato esito negativo ma, dopo aver sottoposto il detenuto al controllo radiografico, è emerso che l’involucro si trovava nel retto. È stato quindi necessario attendere l’espulsione dell’involucro per sottoporlo alle analisi che hanno determinato si trattava di circa 20 grammi di sostanza stupefacente, fra hashish e cocaina. Per la moglie del recluso è scattata la denuncia a piede libero per cessione di stupefacenti.
«Esprimiamo soddisfazione per l’operato del personale di polizia penitenziaria dell’istituto di Uta – ha commentato il segretario regionale di UilPa Polizia penitenziaria – ancora una volta ha dimostrato di essere più forte delle difficoltà che devono affrontare quotidianamente a causa di una gestione dell’istituto che a nostro avviso va urgentemente rivista per via del numero esorbitante di detenuti facinorosi che vengono assegnati dal dipartimento. Nella recente riunione con il provveditore Galati abbiamo concordato sulla necessità di riorganizzare urgentemente il sistema penitenziario della Sardegna ed i processi lavorativi della polizia penitenziaria. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda e la sinergia che si sta creando tra le organizzazioni sindacali ed il provveditore non può che portare dei risultati positivi per il personale».