Cagliari, giovane migrante muore durante la traversata: arrestati due scafisti
Nel telefono di uno dei due gli ultimi istanti di vita del 27enne
Cagliari Algerino muore durante traversata, fermati dalla i due presunti scafisti. I giorni scorsi un’imbarcazione di piccole dimensioni, con a bordo dieci migranti di nazionalità algerina, è approdata sulla spiaggia di Porto Pino, nel comune di Sant’Anna Arresi. All’interno del barchino vi era il corpo privo di vita di un giovane senza documenti. La polizia, giunta sul posto con il commissariato di Carbonia, ha informato l’autorità giudiziaria che ha disposto l’invio del medico legale.
Nel primo esame esterno, è stato riscontrato un evidente trauma cranico, verosimilmente compatibile con un colpo violento subito durante la traversata. Allo stesso tempo, i migranti venivano accompagnati presso il centro di accoglienza di Monastir per le previste operazioni di identificazione. Durante le visite mediche preliminari, due di loro si allontanavano arbitrariamente dalla struttura, facendo perdere temporaneamente le proprie tracce ancor prima dell’avvio delle procedure di fotosegnalamento.
Immediatamente, sospettando un possibile coinvolgimento dei due nella morte del giovane, nel corso della serata gli agenti della Squadra Mobile, hanno rintracciato e fermato i due nelle vicinanze del porto a Cagliari. Sette dei migranti hanno poi raccontato ai poliziotti cosa sarebbe accaduto durante il viaggio compiuto a bordo di un barchino in vetroresina lungo circa sei metri, partito alla mezzanotte dell’8 ottobre da Annaba, in Algeria, per il quale avrebbero corrisposto ai trafficanti di uomini circa 25.000 euro complessivi.
La traversata verso le coste sarde sarebbe stata affidata a due scafisti che, secondo le testimonianze raccolte, avrebbero condotto l’imbarcazione a velocità sostenuta. Intorno alle 2 di notte, dopo circa due ore di navigazione, l’impatto violento con le onde avrebbe provocato un forte contraccolpo. Uno dei migranti, sbalzato contro lo scafo, avrebbe riportato un grave trauma cranico, risultato poi fatale. Nonostante la grave ferita e la vicinanza delle coste algerine gli scafisti non avrebbero richiesto i soccorsi proseguendo il viaggio verso la Sardegna dove il giovane giungeva già defunto.
Le dichiarazioni rese dai migranti trovavano ulteriore riscontro nelle risultanze investigative¸ in particolare, durante la perquisizione telematica di uno dei telefoni cellulari sequestrati ai due cittadini algerini che avevano tentato la fuga da Monastir, veniva estrapolato un video che li riprendeva alla guida del natante; oltre a ciò, venivano rinvenute alcune tragiche riprese che documentavano gli ultimi istanti di vita del giovane migrante deceduto. Con la fattiva collaborazione del Consolato algerino, veniva ufficialmente identificata la vittima: un 27enne originario di Annaba riconosciuto dalla sorella giunta appositamente in Sardegna. Stante i gravi indizi di colpevolezza ed il pericolo di fuga, entrambi gli indagati sono stati sottoposti al provvedimento di fermo di indiziato di delitto e accompagnati presso la casa Circondariale di Uta dove, dopo il giudizio di convalida, sono stati trattenuti in regime di custodia cautelare. Ai due indagati è stata contestato l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio nautico per aver effettuato la traversata senza le idonee misure di sicurezza che avrebbero potuto scongiurare l’evento. (luciano onnis)