Esplosione in un casolare durante uno sgombero: cosa è successo e chi erano i tre carabinieri morti
Il ministro Piantedosi: «Probabile che qualcuno all’interno dell’abitazione abbia attivato la bombola del gas»
Tre carabinieri sono morti nell'esplosione avvenuta oggi 14 ottobre durante uno sgombero in una casa rurale del comune di Castel d'Azzano (Verona) nel corso delle prime ore del mattino. L'esplosione ha provocato il crollo della struttura. Risultano undici feriti tra carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco.
Ci sono subito dei fermi e sono fratello e sorella di circa 60 anni. Un terzo fratello si è allontanato dal casolare subito dopo la deflagrazione ed è attualmente ricercato.
Le vittime sono il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, il Brigadiere Valerio Daprà e il Carabiniere Davide Bernardello, prestavano servizio due a Padova e uno a Mestre. Lo riferisce il sindacato Sim Carabinieri che «esprime il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dei tre colleghi dell’Arma dei Carabinieri».
Cosa è successo Questa mattina «erano diversi i provvedimenti giudiziari che stavamo eseguendo: nell'accedere all'abitazione ci siamo trovati di fronte a un gesto di assoluta follia. È stata accesa una bombola del gas. La deflagrazione ha colpito in pieno i nostri militari: al momento sono 3 i carabinieri morti e 11 quelli feriti, alcuni agenti della polizia di Stato e dei vigili del fuoco, ma nessuno versa in pericolo di vita». Sono le parole del comandante provinciale dei carabinieri di Verona Claudio Papagno, alla trasmissione “Uno mattina news”.
Le reazioni «È un bilancio molto doloroso, drammatico e tragico. I testimoni raccontano che è stato subito percepibile l'odore del gas e qualche istante dopo c'è stata la deflagrazione», ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi alla trasmissione “Uno mattina news”.
Il ministro ha aggiunto che «è probabile che qualcuno all'interno» dell'abitazione «abbia attivato una bombola del gas» e «si è creato il presupposto per la deflagrazione: risulterebbe che le due persone titolari dell'appartamento poi si sono allontanate».
Il magistrato Valerio de Gioia ha commentato: «L'unica fortuna era la presenza dei vigili del fuoco. Se dovesse essere confermata la dinamica di una esplosione volontaria, qui siamo in presenza del reato di strage e omicidio plurimo. Che è punito con la pena dell'ergastolo. I due sottoposti a una misura precautelare nell'interrogatorio spiegheranno la dinamica e le singole responsabilità».
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