La Nuova Sardegna

Nuoro

Arbatax, via ufficiale al polo nautico

Lamberto Cugudda
Arbatax, via ufficiale al polo nautico

Il gruppo Azimut ha firmato ieri il preliminare per l’acquisizione di dieci ettari dell’area ex cartiera. Soru: uno dei primi casi di riconversione industriale in Sardegna

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Tortolì. Il Polo nautico è sempre più realtà. Il Gruppo Azimut, leader mondiale nella produzione di grossi yachts, ieri ha firmato il preliminare per l’acquisizione di 10 ettari di aree ex Cartiera.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati ieri in una conferenza stampa dal governatore della Sardegna, Renato Soru, dall’assessore dell’Industria, Concetta Rau, e dal presidente della Sfirs - la finanziaria regionale che è socio unico della Sarind, la società che acquisì la cartiera e i 35 ettari di sue aree all’asta pubblica della vendita con incanto che si tenne nel tribunale di Bologna il 3 luglio dello scorso anno - Gianfranco Bottazzi. Nel pomeriggio, la firma sul preliminare di vendita dei 10 ettari, era stata apposta con l’ad di Azimut Benetti, Federico Martini. Il Gruppo investirà a Tortolì-Arbatax 40 milioni di euro. Fra l’altro, come richiese il presidente Soru, ha già creato “Azimut Sardegna”, che avrà la sede legale proprio a Tortolì-Arbatax.

Il contratto prevede la cessione al Gruppo Azimut Benetti, per 4 milioni di euro, di circa 10 ettari di superficie (100 mila metri quadrati), su 35 totali dell’ex Cartiera, da parte della Sfirs, attraverso la controllata Sarind (Sardegna risanamenti industriali).

Altri 12 milioni dovrebbero arrivare dalla vendita delle restanti aree ad altre aziende del settore nautico. In questo modo la Sfirs conta di recuperare i circa 15,3 milioni spesi - tramite la Sarind - per l’acquisto dell’intero asset industriale cartario e dei 35 ettari di sue aree. Mentre la Regione si è impegnata a realizzare l’infrastrutturazione di tutte le aree (13 milioni di euro), la società nautica ha in programma un investimento pari a 40 milioni di euro. Azimut sta già realizzando ad Arbatax alcuni stampi in vetroresina che andranno a comporre lo scafo del primo yacht di lusso (un “100 Leonardo” di 30 metri) che dovrebbe essere varato entro l’anno. Nel contempo l’azienda dovrebbe attrezzare lo stabilimento con macchinari tecnologici, operando in stretto contatto con la manodopera artigianale locale e inserendo a regime circa 600 persone. Oltre alla lavorazione dello scafo, Azimut ha intenzione di impiantare ad Arbatax un centro di progettazione e design. Questo accordo porta a compimento una volontà precisa della Regione che, nell’ultimo anno in particolare, ha puntato sulla riconversione delle aree dell’ex cartiera in un polo nautico.

«Questo nuovo stabilimento - ha detto il presidente Soru in conferenza stampa - occuperà 650/700 persone, in parte nella società Azimut Benetti e in parte in altre società. E’ circa lo stesso numero di persone che nei tempi migliori, quando le due macchine continue Arborea e Bonaria giravano al massimo, occupava la cartiera di Arbatax. Per questo motivo, credo che sia stata una scelta felice pensare a una riconversione industriale in un settore di maggiore prospettiva come quello della nautica».

Soru ha quindi proseguito: «Questo è uno dei primi casi di vera riconversione industriale in Sardegna: volevamo fortemente che quelle aree non fossero oggetto di speculazione edilizia, ma volevamo promuovere un nuovo percorso industriale. Oggi abbiamo messo una pietra importante nella nuova stagione industriale della piana di Tortolì-Arbatax e con lo stesso spirito vogliamo impegnarci nella reindustrializzazione dell’area di Ottana, che ha atteso anche troppo». Per la bonifica dell’intera area occorrerà meno di un anno, mentre entro il 31 marzo 2009 dovrebbe essere bonificata la zona occupata da Azimut (che si insedierà nell’area in cui si trova il grande depuratore biologico dell’ex fabbrica della carta). Tra due o tre anni tutta l’area industriale entrerà a pieno regime.

«Noi speriamo - ha detto il presidente Soru - che il futuro polo nautico di Arbatax possa occupare circa 2000 persone. In Ogliastra ci sono tradizioni imprenditoriali importanti, dalla meccanica, alla falegnameria, agli elettricisti, che potranno dare il loro apporto a questo polo».

Il gruppo Azimut parteciperà ai costi di riconversione nella misura del 75% delle risorse totali, per circa 40 milioni di euro, mentre la Regione investirà 13 milioni di euro - di cui 9 milioni presi da vecchi fondi regionali che dovevano servire per finanziare la cartiera attraverso il famoso Contratto di investimento Stato-Regione del periodo della fallita Girasole spa-Cartiera di Arbatax - in infrastrutture, come la costruzione della darsena. Questa verrà realizzata nell’area Stacker e sarà collegata con il porto di Arbatax, distante non più di 150-200 metri, con un canale che sboccherà fra la banchina di riva e quella di ponente, per non arrecare disturbo all’attività di varo dell’Intermare sarda, sempre a bocca di porto ad Arbatax, in cui vengono realizzate imponenti piatatforme off-shore per la ricerca petrolifera marina. Si sta inoltre trattando per riassumere in questo nuovo Polo nautico gli operai, una sessantina in tutto, dell’ex cartiera.
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