La Nuova Sardegna

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Da Cala Gonone alla serie A lituana

DORGALI
Da Cala Gonone alla serie A lituana

L’avventura di Giovanni Scanu, allenatore approdato al massimo campionato del paese dell’Est

22 aprile 2012
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DORGALI. Dalle partitelle estive nei campetti di Cala Gonone ad allenatore di una squadra di serie A in Lituania. È l’esaltante a parabola Giovanni Scanu nel mondo del calcio. Classe 1977, papà Santino nuorese, mamma Paola dorgalese. Attualmente assieme a Ninni Corda, di cui è stato secondo per diversi anni, è l’unico mister isolano che allena fuori dalla Sardegna a un certo livello. La sua avventura nel paese dell’est è cominciata lo scorso mese di dicembre quando gli si è prospettata la possibilità di trasferirsi in Lituania per allenare la squadra del F.K. Touras, formazione che punta a un piazzamento nei primi otto posti del campionato. Da gennaio si è buttato nella mischia del campionato della Lyga Lituna il cui livello tecnico è paragonabile alla Prima divisione italiana.

«Nuorese di nascita, ma a Dorgali ho amicizie vere, ho casa a Cala Gonone dove trascorro sempre le mie vacanze». Non ha un vero e proprio trascorso calcistico visto che a 20 anni ha terminato la carriera di calciatore ed ha cominciato quella di allenatore. Per anni ha seguito i bambini del Santu Predu, poi gli Allievi dell’Atletico Nuoro, del Loculi e del Galtelli. Nel 2005-2006, il grande salto a Tempio in Serie D dove ha vinto il campionato. L’anno successivo a Como vince campionato e Coppa Italia. Seguono due anni ad Alghero in serie C, Tavolara in Serie D e Nuorese in Eccellenza. «Dal 3 gennaio sono al Tauras. Mi reputo fortunato di poter sfruttare questa grande occasione. Tutto è ad alto livello. Ho un contratto in scadenza al 30 di novembre».

La società lo vorrebbe trattenere, alla fine del campionato Scanu deciderà, visto che sono diverse le richieste da parte di altri club sempre a livello internazionale. «La città è Tauragè, 30mila abitanti – spiega Scanu – Stiamo facendo un buon campionato nonostante ci siano grosse difficoltà economiche, stiamo valorizzando tanti giovani. Da poco sono stati chiamati due miei giocatori in nazionale A. Il sogno di una squadra in Italia? Non per almeno sei-sette anni, in quanto so che ci sono grosse difficoltà economiche. Credo che a fine anno diverse squadre spariranno».

Preferisce lavorare all’estero piuttosto che tornare in Italia per vivere situazioni imbarazzanti: «Lo vediamo dalla Sardegna che a parte il Cagliari non ha una squadra professionistica. Qui è tutt’altra cosa, siamo pur sempre in serie A. La città segue la squadra e alle spalle c’è una grande società. Sono stato premiato come allenatore più giovane di tutta la sere A, sono il primo italiano ad allenare in Lituania». (n.mugg.)

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