La Nuova Sardegna

Nuoro

Scoppia la “guerrilla” del verde urbano

di Valeria Gianoglio
Scoppia la “guerrilla” del verde urbano

Dopo la risposta del Comune che spazza via il lavoro di domenica, i volontari replicano con Neruda e nuove piantine

07 novembre 2012
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NUORO. “Potete tagliare tutti i fiori, ma non fermerete mai la primavera”: al muro eretto dal Comune attraverso un comunicato dai toni inflessibili, hanno risposto ieri notte citando persino il grande Pablo Neruda, pochi minuti prima di lanciarsi in un tour di guerrilla gardening improvvisato per le vie della città. Una pianta di “veronica” è stata messa a dimora alle Grazie, qualche ramoscello di mirto è stato piantato nelle aiuole semi-spoglie di piazza Crispi, qualche altra forma di vita verde è ricomparsa all’improvviso nella stessa piazza Veneto dove gli operai del Comune, qualche ora prima, avevano tolto piante grasse, staccionata e alloro perché l’assessorato all’Ambiente li aveva ritenuti pericolosi e figli di un’operazione illegale perché priva di autorizzazione.

È la risposta dei guerriglieri verdi di Nuoro alle parole dell’assessore comunale all’Ambiente, Luca Lapia, che lunedì mattina aveva mandato i giardinieri del Comune in piazza Veneto per modificare ed eliminare in gran parte il lavoro dei volontari della mattina prima. Una decisione che gli è costata molte critiche e una marea di reazioni decise, persino dal Continente. Sentito al telefono, ieri mattina, l’assessore non si tira comunque indietro per spiegare meglio le sue ragioni. Ma sul finale, sì, una piccola autocritica la fa pure. «Se lo rifarei? – spiega – Col senno di poi dico che si può migliorare. Si poteva fare qualcosa di diverso. Forse siamo stati troppo veloci, ma dico anche che forse, sullo sfondo delle polemiche, c’era l’interesse di qualcuno o di qualche gruppo di fare antipolitica. Voglio solo ribadire che a noi non interessava, ovviamente, togliere spazi ai giovani. Tant’è che io li ho contattati nei giorni precedenti e ho detto a qualcuno di loro che questa cosa si poteva fare ma, per evitare disparità di trattamento con altri cittadini che hanno adottato le aree verdi, si doveva fare chiedendo un’autorizzazione al Comune. Ho detto ai ragazzi “mandatemi un fax con una richiesta”, ma poi questo fax non mi è mai arrivato. Li abbiamo comunque lasciati fare, l’indomani abbiamo solo corretto le cose che non andavano nel loro intervento».

E a chi gli fa notare che l’intervento dei giardinieri del Comune sia andato ben oltre l’eliminazione della semplice staccionata, l’assessore risponde che sì, «forse qualche disguido o incomprensione c’è stato, ma le piantine di mirto hanno iniziato a toglierle gli stessi ragazzi quando hanno visto i nostri giardinieri, a quel punto gli stessi giardinieri li hanno aiutati. Nonostante tutto, io continuo a ripetere: collaboriamo».

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