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Raccolta olive, annata da dimenticare

OLIENA. Annata quasi da dimenticare quella che si sta per chiudere, nella raccolta delle olive tra i soci e i conferitori della Società Cooperativa Coltivatori Diretti capeggiata da Francesco...

08 gennaio 2013
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OLIENA. Annata quasi da dimenticare quella che si sta per chiudere, nella raccolta delle olive tra i soci e i conferitori della Società Cooperativa Coltivatori Diretti capeggiata da Francesco Palimodde. Il frantoio chiuderà i battenti entro questa settimana visto che ci sono ancora dei soci che stanno ultimando la raccolta.

Si spera di poter eguagliare la quantità di olive raccolte lo scorso anno che già non era il massimo e alla fine furono raccolti circa 4mila quintali. Una quantità che non è nulla rispetto al potenziale che ha il paese che in annata buona, come succedeva negli anni novanta, Oliena poteva raccogliere fino a 40mila quintali di olive.

«Purtroppo – commenta il presidente Francesco Palimodde – le piante hanno subito uno stress durante l’estate per la siccità, poi alla pioggia e seguito il vento che ha buttato a terra le olive, soprattutto quelle di qualità bosana. Per cui, quest’anno abbiamo quasi esclusivamente olive nere, di ottima qualità».

C’è poi un altro aspetto che si sta verificando da qualche anno a questa parte, la gente va sempre meno a raccogliere le olive.

«Sembra che quest’anno in particolare, la gente si sia accontentata di piccole quantità – aggiunge Palimodde – si raccoglie giusto la quantità per fare la provvista per le esigenze di famiglia. Quantità che si aggirano sui 3 quintali. Non si sono raccolte olive per l’olio da vendere. A conferma di questo posso dire che grosse partite non sono state raccolte come negli anni passati. Si sono registrate solo tre partite di 30, 40 e 60 quintali l’una. Le altre si aggiravano tutte sui tre quintali. Da quest’anno vendiamo anche il nocciolino che vien usato per le caldaie del riscaldamento». (n.mugg.)

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