La Nuova Sardegna

Nuoro

«Così la Regione abbandona i poveri»

di Luciano Piras
«Così la Regione abbandona i poveri»

Carta di Zuri, il presidente don Pietro Borrotzu denuncia: cassate anche le risorse per aiutare i più disperati»

22 luglio 2013
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NUORO. «La Carta di Zuri, facendo seguito a diverse manifestazioni in difesa dei poveri e dei loro diritti, denuncia la scelta dell’amministrazione regionale, che nell’ultima legge finanziaria e di bilancio ha cassato le risorse a favore delle misure di contrasto alla povertà». A sollevare la voce nel deserto del silenzio è don Pietro Borrotzu. Direttore dell’ufficio Pastorale sociale, dal 1989 alla guida della parrocchia nuorese beata Maria Gabriella, il sacerdote di Orani parla in qualità di presidente dell’Associazione Carta di Zuri.

«Bisogna ricordare – sottolinea – che a partire dal 2007 queste misure costituivano un’importante iniziativa, segno di una particolare sensibilità della Regione verso i poveri dell’isola. Negli anni, questo capitolo del bilancio regionale aveva assunto dimensioni importanti fino a raggiungere la somma ragguardevole di 30 milioni di euro (anni 2009-2012). Tale somma purtroppo – va avanti don Borrotzu – non è stata sufficiente a contrastare il fenomeno della povertà in Sardegna, che ha continuato ad aumentare in modo preoccupante». Come se non bastasse poi «la stessa legge finanziaria ha ridotto drasticamente gli stanziamenti per i cantieri comunali, vera valvola di sfogo per le amministrazioni locali, che avevano così potuto dare qualche risposta ai casi più disperati. Ora non si capisce quale perverso ragionamento abbia condotto a questa nuova decisione, che aumenterà notevolmente i problemi» ammonisce don Pietro Borrotzu, portavoce del sodalizio che mette insieme i sindacati Cgil, Cisl, e Uil, le Acli, la Pastorale del lavoro, la Coldiretti e il mondo del volontariato.

«La decisione non è certamente giustificata dalla riduzione dell’Irap, iniziativa nobile – sottolinea –, la cui copertura finanziaria non può essere però sostenuta dall’annullamento delle risorse per le povertà, ma piuttosto dall’abbattimento dei costi della politica, secondo le indicazioni del popolo sardo, che in più occasioni ha fatto sentire la sua voce». «La Carta di Zuri – dice ancora il parroco presidente dell’associazione –, che è stata l’artefice delle sollecitazioni necessarie perché fossero messe in campo misure importanti contro le povertà, mentre denuncia la gravità di queste scelte, intende promuovere a breve una iniziativa pubblica, perché si recuperi la precedente destinazione delle risorse e perché si proceda prioritariamente a un programma pluriennale di contrasto alle povertà e ad un programma straordinario per il lavoro, soprattutto giovanile».

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