La Nuova Sardegna

SINISCOLA. Le transenne di pericolo non sono mai state tolte. Da mesi, infatti, le condizioni della torre di Santa Lucia non sono ottimali, da quando, lo scorso mese di marzo, alcune pietre sono cadute dall’architrave di una delle tre cannoniere esterne, finendo sul marciapiede sottostante. Col passare dei mesi dalla struttura si sono staccati però anche altre pietre e mattoni, tenendo alta l’attenzione delle autorità. La torre aragonese, simbolo non solo della frazione di Santa Lucia ma di tutto il territorio siniscolese, ha bisogno di un restauro veloce. Nei giorni scorsi il sindaco Rocco Celentano ha scritto una lettera di sollecito al Demanio e ad una sfilza di enti che si occupano della tutela dei beni culturali e paesaggistici affinché vengano predisposte le contromisure necessarie per rimettere in sicurezza l’antica fortezza in pietra. La stima dei costi necessari si aggira sui 157mila euro. Ad avvalorare l’aut aut del primo cittadino di Siniscola c’è la relazione stilata dall’ufficio tecnico del Comune, che dopo avere analizzato minuziosamente la torre ne ha constatato l’elevata criticità. Parlando apertamente di “avanzato stato di degrado”.

«È importante che il servizio demanio pubblico marittimo, nella sua qualità di proprietario dell’immobile – si legge nella delibera di giunta – proceda entro breve tempo ad effettuare gli interventi necessari per la messa in sicurezza della torre, evitando un peggioramento delle sue condizioni strutturali». Nel frattempo l’antica fortezza aragonese, risalente al Seicento, rimane completamente transennata. Davvero un peccato per i turisti in visita a Santa Lucia, soliti ad immortalare la torre (alta 11 metri e mezzo e larga 10) in decine di foto ricordo. Gli abitanti del borgo caldeggiano l’esecuzione dei lavori di ripristino in tempi brevi, preoccupati che il simbolo del paesino possa degradarsi ulteriormente. (salv.mart.)