La Nuova Sardegna

Nuoro

Peste suina, restrizioni nella zona di Campeda

di Tito Giuseppe Tola
Peste suina, restrizioni nella zona di Campeda

L’intervento è scattato dopo l’individuazione di un focolaio a Bonorva Sotto sorveglianza anche le campagne di Bolotana, Lei e Bortigali

08 agosto 2013
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MACOMER. Anche parte del territorio di Macomer, insieme con quello di alcuni comuni del Marghine, è stato sottoposto a restrizioni sanitarie per impedire la diffusione epidemica della peste suina africana dopo l’individuazione di un focolaio, avvenuta nei mesi scorsi, nelle campagne di Bonorva. L’area delimitata da un raggio di dieci chilometri dal focolaio è stata dichiarata «zona di sorveglianza». Il cerchio dell’infezione di peste suina, della quale sono stati individuati focolai anche in territorio di Illorai e Santulussurgiu, sembra restringersi verso il centro Sardegna. Fra gli allevatori della zona l’allarme è altissimo ed è altrettanto alta la vigilanza del servizio veterinario della Asl. Per quanto riguarda Macomer, le restrizioni adottate con un provvedimento dell’assessorato regionale alla Sanità interessano soprattutto la zona di Campeda, che ricade nel raggio di dieci chilometri dal focolaio. Gli altri comuni della zona sono invece quelli di Bolotana, Lei, Silanus e Bortigali. Il territorio di Bolotana è sottoposto a ulteriori e più severe restrizioni in quanto è zona di protezione per la presenza nelle campagne di Illorai di un focolaio che dista meno di tre chilometri dal territorio del comune.

I casi di peste suina individuati dal servizio veterinario non sono nelle campagne di Macomer, ma le norme sanitarie adottate dalla Regione per impedire al diffusione epidemica delle malattie degli animali d'allevamento impongono l'estensione dei controlli e forti limitazioni alla movimentazione e ai contatti con il bestiame entro un certo raggio. All’interno della zona di sorveglianza sono vietati «la circolazione e il trasporto di suini sulle strade pubbliche o private, a eccezione, ove necessario, delle strade di accesso alle aziende previo accordo dell’autorità competente». Nelle aziende che ricadono nella zona di sorveglianza è vietato far uscire maiali verso altre aziende. È inoltre previsto l’obbligo di sottoporre i locali dell’allevamento a drastici interventi di disinfezione con le sostanze indicate nel piano regionale contro la peste suina. Anche chi lavora o frequenta le aziende che ricadono nella zona di sorveglianza nelle quali si allevano maiali deve rispettare rigorose norme igieniche al fine di ridurre il rischio di diffusione del virus della peste suina africana. È inoltre prevista la disinfezione scrupolosa, seguendo una severa proceduta indicata nelle normative regionali, di tutti gli automezzi che escono dalle aziende. Nel frattempo si eseguono controlli per verificare se le norme vengono rispettate. Negli allevamenti per consumo diretto è vietato superare un certo numero di capi.

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