La Nuova Sardegna

Nuoro

«Il sogno di Bentanas, una finestra sul turismo»

«Il sogno di Bentanas, una finestra sul turismo»

Ettore Piredda, l’aspirante imprenditore lasciato solo dalla politica «Ho speso dieci anni della mia vita per il Catalogatore interattivo multimediale»

04 gennaio 2014
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Tempo fa, nel suo profilo Facebook, ha scritto: “È bellissimo sviluppare e studiare un progetto importante riguardo al turismo responsabile e sostenibile, per dieci lunghi anni, e sentirti dire: i tuoi sforzi non sono serviti praticamente a niente... grazie vita!”. Cos’è successo, cosa significa?

«È successo che dopo tanti sogni e promesse sono stato lasciato solo, letteralmente solo,soprattutto dai politici, innumerevoli, come innumerevoli sono i loro pregiudizi... ».

Racconti, racconti...

«L’unica cosa che posso raccontare è che da noi in Sardegna non esiste affatto lo spirito di collaborazione. Se anche io volessi regalare alla mia terra il mio progetto, sono sicuro del fatto che non riuscirei ugualmente a realizzarlo. Noi sardi aspettiamo che sia sempre mamma Google a dirci come dobbiamo valorizzare il nostro territorio. E se oggi dico che sono disposto, io Ettore Piredda, a regalare la mia intuizione in cambio di un lavoro, lo dico non perché sono egoista, ma perché mi sono accorto del fatto che, dopo dieci anni della mia vita, è inutile cercare di combattere una guerra contro l’ignoranza».

Di quale progetto parla?

«Del progetto pilota Bentanas. Un sistema di catalogazione digitale definito Catalogatore interattivo multimediale geografico-turistico o Tv digitale geografico-turistica».

Ossia?

«Questo strumento dà la possibilità all’utente finale di trovare qualsiasi tipo di informazioni, attraverso una serie di immagini e testi descrittivi, in qualsiasi momento purché sia in possesso di un pc, di un iPhone o di un iPad connesso a internet. È una vetrina che permette la visualizzazione delle più particolari caratteristiche del territorio, coadiuvate da materiale informativo e fotografico inserito direttamente dagli utenti che saranno interessati al progetto. La navigazione è semplice e intuitiva, immediata la comprensione e la visualizzazione dei contenuti tramite un adeguato look&feel che trasferisca sul web le peculiarità delle zone censite. Insomma, il Catalogatore interattivo multimediale geografico-turistico è uno strumento dinamico che vuole essere la sintesi di siti e portali e social network di maggiore utilizzo, da Google earth per la consultazione cartografica a Facebook, perché consente alle attività di strutturare una vetrina, a Youtube perché permette di caricare filmati o documentari, a eBay, perché consente la commercializzazione dei prodotti illustrati».

Sembrerebbe un progetto dalle infinite possibilità...

«Ovviamente la caratteristica che lo rende più interessante consiste nel fatto che potrebbe diventare un importante strumento didattico atto a incrementare la formazione e il lavoro con un conseguente notevole sviluppo economico e di cooperazione sociale. L’obiettivo principe del progetto Bentanas, infatti, è sensibilizzare i giovani alla cultura turistica. Ecco perché il progetto si rivolge soprattutto agli studenti delle superiori oltre che ai privati. La struttura del portale, e del data base destinato a implementare di giorno in giorno, sarà tale per cui gli studenti coinvolti potranno inserire, naturalmente previa password e relativa area riservata, fotografie e informazioni su diversi argomenti che riguardano il nostro territorio, dall’ambiente alle tradizioni, dall’archeologia alla cultura in genere, dai prodotti tipici e artigianali all’enogastronomia, alla ricettività e a tutto ciò che riguarda il tempo libero».

Quando e come è nato questo suo progetto?

«Nel 1996 ho conseguito il diploma di Geometra. Dopo varie vicissitudini, nel 2000 ho partecipato a un corso post-diploma di Tecnico per la gestione e organizzazione delle risorse turistico montane, un corso riconosciuto dalla Comunità europea e finalizzato a preparare tecnici addetti all’intermediazione tra il settore pubblico e il settore privato. È in quella occasione che mi sono accostato al marketing e alle tecniche di costruzione di un sito web in veste turistica come pure alle potenzialità offerte da un semplice collegamento ipertestuale... ».

E allora?

«Ho avuto problemi di salute, l’unica speranza che mi era rimasta era la fede. E proprio ai piedi del Redentore, in cima al Monte Ortobene, nel 2004 decisi di prendere contatti con tutte le agenzie di escursionismo della Provincia e, attraverso brochure e depliant, portavo queste informazioni all’interno delle strutture ricettive della costa orientale. Mi resi conto che gli utenti presenti negli alberghi non erano interessati solamente alle caratteristiche turistiche ambientali, ma richiedevano un tipo di informazione maggiormente articolata e corposa. Cercando di emulare l’attività praticata dai nostri antenati, che con i carri portavano i prodotti da barattare, anche io vorrei portare a tutte quelle persone che occupano le strutture ricettive durante l’estate, la testimonianza che esistono anche le risorse turistico-montane».

Un progetto che ha subito brevettato?

«Sì, il ministero per lo Sviluppo economico mi ha riconosciuto il brevetto nazionale. Ma ora non ho neanche i soldi per poterlo rinnovare... ».

Il Catalogatore interattivo non è andato in porto, non ha trovato nessuno disposto ad investirci?

«No, purtroppo no, ho ricevuto soltanto parole e mille promesse. Eppure nel 2005 ottenni un finanziamento regionale grazie al quale acquistai dei totem touch screen. Ero convinto che questi strumenti avrebbero portato l’informazione digitale all’interno di tutte le 756 strutture ricettive della Sardegna. In contemporanea ho tentato di trovare qualche Ente disponibile a collaborare per lo sviluppo del mio progetto. Sono anche stato alla Bit di Milano, e lì che ho incontrato gli alunni di un Istituto superiore di Nuoro che lavoravano nello stand della Provincia... è grazie a loro, a questi ragazzi, che mi è venuta in mente l’idea di realizzare il Catalogatore interattivo con e nelle scuole».

In che senso?

«Grazie a un contributo della Fondazione Banco di Sardegna, abbiamo realizzato un semplice dvd che racchiude tutte le caratteristiche tecniche del futuro portale, comprende mille fotografie d’autore con testi tradotti in inglese e in sardo. Il dvd è stato un successo, un ottimo strumento didattico... ma non è servito a nulla. La burocrazia e l’ignoranza mi hanno costretto a rinunciare al mio sogno».

Poco fa sottolineava che i politici hanno innumerevoli pregiudizi...

«Sì, esattamente... molti politici quando hanno saputo dei miei problemi di salute hanno iniziato a prendere le distanze. Eppure sono ancora convinto che il mio progetto può essere motivo di sviluppo e valorizzazione per tutti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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