La Nuova Sardegna

Nuoro

Nasce il Polo tecnico professionale

di Tito Giuseppe Tola
Nasce il Polo tecnico professionale

Macomer, la giunta comunale ha approvato l’accordo di rete: nel progetto saranno coinvolti diversi istituti

17 gennaio 2014
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MACOMER. Nasce il Polo tecnico professionale della Sardegna centrale. L’accordo di rete è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta comunale di Macomer. Coinvolgerà gli istituti di secondo grado e l’Istituto tecnico superiore per l’efficienza energetica, la nuova scuola per la formazione post diploma costituita due anni fa, una scuola che si colloca tra le superiori e l’università. Saranno coinvolte anche le associazioni di categoria delle imprese e le amministrazioni locali.

Macomer è da sempre punto di riferimento per la formazione dei giovani del territorio, ma il polo scolastico di vecchia concezione ha fatto il suo tempo. L’offerta formativa non corrisponde alla domanda delle poche imprese che ancora operano in città e nella zona. Sfornare diplomati che non trovano lavoro e cercano parcheggiano all’università in attesa di un’occupazione che non arriverà mai era diventata l’unica ragione di esistere delle scuole cittadine. Col polo tecnico professionale si cambia. Nella presentazione dell’assessore comunale all’istruzione e cultura, Giovanni Biccai, sono spiegati i meccanismi alla base della nuova modalità organizzativa che si intende dare alle scuole secondarie di secondo grado e le finalità che si propone. «Il Comune di Macomer – scrive l’assessore – intende mettere in campo tutte le forze per arginare la dispersione scolastica e la carenza di sbocchi occupazionali fra i diplomati degli istituti cittadini. Si tratta di dare definitivo impulso all’applicazione del decreto legge n. 7 del 31gennaio 2007, convertito nella legge 2 aprile 2007 n. 40 che ha introdotto nel sistema educativo e formativo nazionale la costituzione, in ambito provinciale o sub provinciale, dei poli tecnico-professionali basati sulla programmazione dell’offerta formativa e della formazione tecnica superiore».

Il polo tecnico professionale punta a consolidare e sviluppare i rapporti tra istituti tecnici, istituti professionali, centri di formazione professionale e imprese con la definizione di una “mappa” che collegherà la filiera formativa, costituita dalle scuole, alla filiera produttiva, della quale fanno parte le imprese del territorio e le associazioni degli imprenditori. Ciò significa che la scuola dovrà adeguare la formazione alla domanda delle imprese. Inutile continuare a sfornare ragionieri che il mercato del lavoro non richiede, mentre sarà utile preparare i tecnici che le imprese saranno in rado di assorbire. Se per lo sviluppo del territorio si punterà sull’agroalimentare, serviranno esperti che potranno essere utilizzati nelle aziende del settore. L’Istituto tecnico superiore per l’efficienza energetica attivato in via sperimentale tre anni fa, l’unico operante in Sardegna, è una prima risposta alla domanda delle imprese di adeguare la formazione ai bisogni della produzione. «Il contesto produttivo del Marghine e delle zone limitrofe – ha spiegato l’assessore Biccai – è caratterizzato dalla presenza di piccole aziende operanti nel settore primario. Si tratta di creare sinergia tra i percorsi, i diversi soggetti dell’offerta formativa e le imprese, condividendo risorse umane, laboratori, analisi di fabbisogni e progettualità».

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