Povera ma esclusa dalle liste del Comune
F.L. è di Tortolì, ha 25 anni e una bimba di appena quattro mesi. Sta a casa della mamma, dove ci sono anche altri fratelli, tutti disoccupati. La situazione economica è quindi molto grave,...
F.L. è di Tortolì, ha 25 anni e una bimba di appena quattro mesi. Sta a casa della mamma, dove ci sono anche altri fratelli, tutti disoccupati. La situazione economica è quindi molto grave, soprattutto se si tiene conto delle esigenze di una piccola che ha appena pochi mesi di vita. F.L. aveva quindi realmente sperato di riuscire a ottenere un piccolo aiuto grazie all'inserimento nella lista per le povertà estreme, che viene stilata dal Comune, ma è stata tagliata fuori. E per le sue aspettative, questo ha rappresentato un colpo veramente grave.
«Mi piacerebbe sapere – dice la giovane madre – perché tutto andava bene quando sono andata a parlare con chi opera nei Servizi sociali del Comune. E perché mi avevano assicurato che ero in possesso di tutti i requisiti necessari per potere essere fra le persone che sarebbero state inserite nella lista per le povertà estreme. Come mai nell'arco di pochissimi mesi è tutto cambiato? Voglio delle spiegazioni. Ecco perché spero di parlare quanto prima con il commissario straordinario Vincenzo Basciu».
La giovane donna sostiene che, in Comune, qualcuno avrebbe fatto riferimento a una dichiarazione Isee 2012, quando stava insieme al compagno: «Ma anche se così fosse, basta verificare che, il totale, è pari a 2,04 euro. Ovvero quanto basta, al massimo, per comprare due litri di latte, in offerta, al supermercato. Mia madre, da sola, non può dare sostentamento a me, alla mia bambina, e ai miei fratelli disoccupati. Qualcuno dovrà pure spiegarmi perché non compaio in alcuna graduatoria per le povertà estreme. Credo sia un mio sacrosanto diritto saperlo». (l.cu.)