La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE Il cammino del Sole. Miti e modi di dire utilizzati dai sardi per raccontare l’astro

Tonino Bussu
IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE Il cammino del Sole. Miti e modi di dire utilizzati dai sardi per raccontare l’astro

L’almanacco di Tonino Bussu

08 aprile 2014
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Anche per i sardi il Sole era l'astro più importante in assoluto e si identificava con le creature o cose più belle, riassunte nell’espressione “bellu che Sole!”, cioè splendente, luminoso come il Sole, del cui calore però non bisognava approfittare perché poteva rubare la beltà: “Bella mia non b'andes a messare/ ca su Sole ti perdet sa bellesa”, ammoniva una canzone popolare.

E i sardi osservavano il Sole dae s'arbeschida per descrivere il suo corso o per indicare l'ora del giorno e parlavano di Sole artu, di sa punta de su Sole, di intro 'e die o a borta 'e die. Quindi indicavano e segnavano il punto esatto del sorgere del Sole nell'equinozio o nel solstizio e ne calcolavano l'ora dalla sua distanza dae sa ria, l'orizzonte.

Ne precisavano la brevità, la lunghezza e altezza dell'elittica a cui corrispondevano dies minores o mannas, longas. A sa punta de su Sole significava che era allo zenit, intorno a mezzogiorno, a mesu die, quando si trovava nel punto più alto; dunque nelle ore più calde, l'ora del pasto e della siesta, nella parte della giornata in cui soprattutto i bambini non dovevano uscire per evitare spaventosi spauracchi di immaginarie figure temibili come sa mama de su Sole! Poi iniziava la sua parabola discendente, bortaiat, nel primo pomeriggio, a borta 'e die. Invece l'espressione “Sole de punta” indica uno status insolito della nostra Stella, su Sole paret malaidu, con una luminosità strana che, anche se la giornata è serena, può prorompere in cambiamenti improvvisi del clima arrivando spesso a temporali subitanei e calamitosi. Il tramonto è il momento in cui il Sole si ch'intrat e piace identificarlo con un personaggio che rientra a casa e, all'alba, torrat a essire dalla parte opposta però, in modo puntuale, quasi per magia, ricordando gli antichi miti degli altri popoli del Mediterraneo, come gli egizi.

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