La Nuova Sardegna

Nuoro

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE L’uovo simbolo di vita. Presente nei riti propiziatori di romani, greci e persiani

IL SOLE, LA LUNA, LE STELLE L’uovo simbolo di vita. Presente nei riti propiziatori di romani, greci e persiani

L’almanacco di Tonino Bussu

01 maggio 2014
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L'uovo, simbolo della vita. L'uovo ha avuto sempre un profondo significato simbolico in tutte le antiche culture che lo legavano alla cosmologia per la sua forma e pertanto veniva ritenuto essere all'origine del mondo, della Vita che è in una continua metaformosi. E in alcuni antichissimi miti si narra del Caos primordiale che col tempo si coagulò prendendo la forma di uovo cosmico che, spaccato in due parti, diede origine alla Terra e al Cielo. Oggi spesso sentiamo la domanda: chi è nato prima l'uovo o la gallina? I Romani invece non avevano dubbi e non si ponevano questo dilemma in quanto erano convinti che tutti gli esseri viventi fossero nati dall'uovo, come recita un detto latino: Omne vivum ex ovo, confermando il principio che la vita non può essere originata dal nulla. Nel periodo di passaggio dalla stagione di riposo a quella della semina, Plinio ci riferisce del rito romano di seppellire le uova dipinte di rosso nei campi per allontanare le forze ostili e propiziare quelle favorevoli per un buon raccolto. Ma ritroviamo l'uovo nelle tradizioni antiche dei cinesi, greci e persiani che, per le feste primaverili, lo usavano come dono e simbolo di fertilità e di rinascita. L'uovo, come il più antico simbolo della vita, grazie alla sua forma, nell'immaginario collettivo si lega alla Pasqua. E mentre nell'antichità pagana rappresentava la rinascita della natura, per il Cristiani rievoca la resurrezione di Gesù e il guscio vuoto simboleggia il Santo Sepolcro abbandonato dal Cristo risorto. In Sardegna l'uovo pasquale lo ritroviamo, sotto varie forme, nei pani tradizionali e cerimoniali. E le massaie, consapevoli che dalle uova nasceva la nuova vita, trattavano con grande attenzione e premura la chioccia che le covava sotto una corbula capovolta dove mettevano anche un pettine vecchio e sdentato e tre pietre bianche, per proteggere i pulcini, la Vita, dai rischi di lampi e tuoni.

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