La Nuova Sardegna

Nuoro

I tesori artistici comunali racchiusi in un catalogo

di Tiziana Simula
I tesori artistici comunali racchiusi in un catalogo

Al via l’identificazione di oltre cento opere esposte all’interno del municipio Un’équipe di professionisti realizzerà una pubblicazione e uno spazio web

27 maggio 2014
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NUORO. Un catalogo e uno spazio web dedicati al patrimonio artistico custodito all’interno del Palazzo comunale. È il progetto al quale lavora da alcuni giorni l’assessorato alla Cultura, grazie al contributo del Banco di Sardegna, che ha messo a disposizione 30mila euro.

«Un’ iniziativa che consentirà di valorizzare le tante opere del Comune, in parte già esposte negli uffici, in parte ancora sotto chiave», ha spiegato ieri l’assessore alla Cultura, Leonardo Moro. Saranno un centinaio, al momento, (su oltre 200 complessivi), i dipinti interessati dalla catalogazione. «I quadri saranno ripuliti, sistemati e catalogati – ha aggiunto Moro –. Tutti saranno fotografati e dotati di una scheda storica. Con il materiale verrà realizzata una pubblicazione cartacea, circa 800 le copie dei cataloghi che saranno stampati, e una pagina web che sarà inserita nel sito del Comune. Alla fine dell’intervento, i quadri saranno nuovamente esposti nel palazzo comunale. Sarà studiato un allestimento, seguendo un ordine cronologico o tematico». Una sorta di mostra permanente aperta al pubblico e alle scuole.

Al progetto lavora un’ équipe di professionisti: la storica dell’arte Paola Dore, che si sta occupando dell’elaborazione delle schede di catalogo, e la società Eikon di Nuoro, impegnata nel trattamento delle opere che necessitano di essere ripulite e di interventi finalizzati a preservarle, e di realizzare le foto e la catalogazione.

Da giorni, la sala di rappresentanza del Comune è stata trasformata in un set, dove i preziosi quadri di proprietà comunale, i più vecchi risalenti alla fine dell’Ottocento, vengono fotografati e sottoposti ad alcune fasi della catalogazione. «Ci sono opere che hanno più di cinquant’anni e che, quindi, sono considerate come beni culturali, e pertanto, devono essere identificate come tali – ha spiegato Luigi Manca, della Eikon – In alcuni casi siamo intervenuti su dipinti che sono stati esposti troppo a lungo a una luce non controllata. Sono stati puliti e ricondotti a una situazione di tranquillità, che preservasse la loro integrità. In altri casi, abbiamo sostituito cornici. Su due tele sono stati necessari interventi di restauro». Sul ritratto di Sebastiano Satta realizzato da Melchiorre Melis, ad esempio, l’equipe, sta intervenendo per preservare il colore che rischiava di deteriorarsi per via dell’ossidazione, creando uno spazio fra tela e vetro.

«La scheda di catalogo è una sorta di carta d’identità del quadro, che raccoglie tutte le informazioni sul bene», ha spiegato Paola Dore, che interverrà sul fronte storico.

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