La Nuova Sardegna

Nuoro

Cento studenti simulano il parlamento dell’Europa

di Francesco Pirisi
Cento studenti simulano il parlamento dell’Europa

Coinvolti Classico, Scientifico, liceo Satta, Ciusa, Chironi, Ipsia e Linguistico L’obiettivo è quello di avvicinare i ragazzi all’Ue e a tutte le sue articolazioni

29 maggio 2014
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NUORO. Una simulazione dei lavori del Parlamento europeo da parte degli studenti delle superiori si è svolta nei giorni scorsi nei locali del mercato civico. L’iniziativa, inserita nel progetto “Y Can: cittadini si diventa”, è stata realizzata su iniziativa del Comune e dell’ufficio Europe Direct, che è lo sportello locale dell’Ue. L’obiettivo far conoscere meglio l’Unione Europea, e la sua articolazione, tra i ragazzi della scuola. Compartecipi del progetto anche gli sportelli Europe Direct di Pisa, Venezia, Torino e Barletta.

In città l’iniziativa è partita con la formazione di quattro commissioni, competenti su Diritti della donna e uguaglianza di genere, Industria, ricerca ed energia, Sviluppo regionale e, per finire, Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare. Nei giorni scorsi, dunque, c’è stata la simulazione della seduta plenaria del parlamento di Strasburgo, con la votazione delle proposte di direttive emerse dalle commissioni. Durante i lavori di anche il saluto del sindaco Alessandro Bianchi, che ha sottolineato le ragioni dell’impegno nel settore dell’amministrazione civica del capoluogo, confermata dal fatto che la città ospita uno dei tre centri regionali dell’Europe Direct, insieme alla Regione e alla Provincia di Sassari. Concetti espressi anche dagli assessori Paola Demuro e Cosimo Soddu. Il progetto a Nuoro ha coinvolto un centinaio di ragazzi, provenienti da Classico, Scientifico, licei Pedagogico, Linguistico e Artistico, dagli istituti tecnici “Satta” e “Chironi”, e dalla scuola professionale “Volta”.

Prima dell’adunata nella sala dell’ex mercato, gli organizzatori hanno visitato le scuole e incontrato 1500 studenti. Il direttore del centro Europe Direct, Salvatore Boeddu: «Abbiamo raccontato cos’è l’Europa, a iniziare dai trattati istitutivi di Parigi e Roma, quelli successivi alla guerra mondiale, sino ad arrivare ai giorni nostri. Tra i temi specifici, le opportunità che l’Ue offre nella mobilità per studio e lavoro, e anche i limiti che sono da superare, e che oggi aiutano le posizioni euroscettiche».

Un questionario distribuito nelle classi ha completato lo screening preparatorio, anche per verificare la conoscenza delle istituzione dislocate per lo più tra Bruxelles e Strasburgo. Questioni che poi sono state approfondite nelle commissioni. Lo spiega Marco Damu, nuorese, iscritto al tecnico commerciale “Satta”: «I vari commissari hanno presentato alcuni emendamenti, poi votati all’interno dei gruppi, che hanno costituito il corpo delle direttive portate all’attenzione dell’assemblea. La nostra commissione si è soffermata ad esempio sulla questione della mobilità, sia interna, sia nell’ambito del territorio europeo, con la richiesta di una maggiore funzionalità e di agevolazioni soprattutto per chi si sposta per ragioni di istruzione».

Altre questioni messe in rilievo dagli studenti-commissari sono state quelle relative a una maggiore informazione sulle politiche e i programmi dell’Unione e a una più diffusa discussione nelle scuole intorno alle tematiche sulle pari opportunità. Su futuro e presente dell’organizzazione i ragazzi hanno le idee chiare. Ancora Damu: «L’integrazione dovrebbe crescere. Oggi gli Stati ragionano ancora in maniera parziale e con l’occhio rivolto alle questioni interne».

Il collega d’istituto, Stefano Fancello: «C’è un deficit di comunicazione e informazione con i territori, soprattutto quelli più periferici, che va superato, nonostante nel capoluogo abbiamo la fortuna di contare sull’ufficio Europe Direct». Il progetto “Y Can” aiuterà in questa direzione.

Le riflessioni e i documenti preparati a Nuoro e nelle altre quattro sedi attive nel progetto finiranno nei tavoli dei funzionari e amministratori europei, che li potranno utilizzare nel momento di predisporre nuove norme.

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