La Nuova Sardegna

Sos isteddos tramudantes: incanto del Cielo di agosto. Osservando il Cielo d'agosto, nelle notti serene, si pensa subito all’incanto delle stelle cadenti, sos isteddos tramudantes o isteddos mortos, perché quando cadono a terra si spengono. Per molti tornano alla memoria i versi della drammatica e toccante lirica di Giovanni Pascoli «10 Agosto» per San Lorenzo, che cade proprio in quella data, quando il poeta rievoca la tragica vicenda della morte del padre e parla delle stelle cadenti nelle quali identificava il pianto del cielo per il perdurante dolore provocato dalla malvagità degli uomini nei confronti dei propri simili. E' forse l’attrattiva estiva più affascinante l’evento delle stelle cadenti, che non sono nemmeno stelle vere e proprie, ma frammenti di meteoriti che, attraversando velocemente l’atmosfera terrestre, si infiammano e creano nel cielo scie luminose più o meno allungate. Queste meteore o isteddos tramudantes, sono parti della cometa Swift-Tuttle che si è ridotta in infiniti frammenti e sono chiamate Perseidi perché il punto da cui si irradiano sembra situato proprio dove si trova la costellazione di Perseo. Mentre fino all’800 questo fenomeno raggiungeva il massimo della sua intensità soprattutto intorno al dieci agosto, ora si presenta per lo più nei giorni successivi, poiché in questo periodo la Terra, nel suo moto intorno al Sole, incontra questa nuvola di frammenti della cometa che a noi appaiono come scie luminose veloci come frecce. Ormai le stelle cadenti sono un'attrazione per grandi e piccoli e spesso affollate comitive di appassionati si danno appuntamento per poterle osservare e ammirare intorno a ferragosto, in mare o in montagna, magari abbinando manifestazioni enologiche dalle denominazioni significative come “Calici di Stelle”. E ognuno in cuor suo, individuando queste fuggenti scie luminose, pur non credendoci, esprime qualche desiderio con la speranza che le stelle possano esaudirlo.