Maxi piantagione, caccia ai coltivatori
OTTANA. Dopo il maxi sequestro della piantagione di marijuana, eseguito nelle ultime ore dai carabinieri della compagnia di Ottana, con il supporto dei Cacciatori di Sardegna, e le stazioni di Gavoi,...
OTTANA. Dopo il maxi sequestro della piantagione di marijuana, eseguito nelle ultime ore dai carabinieri della compagnia di Ottana, con il supporto dei Cacciatori di Sardegna, e le stazioni di Gavoi, Olzai e Dualchi, per i militari coordinati dal capitano Alessio Zanella, le indagini sono tutt’altro che concluse. La nuova sfida investigativa, infatti, da ora in poi è quella di scoprire chi fosse quello che in gergo si chiama il reale utilizzatore del terreno sequestrato su ordine del pm Andrea Schirra. E chi, con attenzioni amorevoli e pazienti, se ne prendeva cura. La maxi piantagione scoperta nella zona di Maleurbei, nel territorio comunale di Olzai, era composta da ben 386 piante di cannabis, di un’altezza compresa tra i 50 centimetri e il metro e mezzo. E non si trattava di una piantagione trascurata. Come hanno spiegato gli stessi carabinieri che l’hanno scoperta al termine di un’indagine tenace e scrupolosa, nella piantagione nulla era lasciato al caso. Aveva, ad esempio, un impianto di irrigazione a goccia, che ogni giorno entrava in funzione e si alimentava da una fontana naturale, dopo averne deviato il corso. Chi si prendeva cura della cannabis aveva anche preso diverse precauzioni per evitare di cadere nelle maglie della legge: intorno alla piantagione c’erano diversi punti dai quali si poteva godere di un’ampia visuale. I coltivatori illegali, insomma, facevano anche le vedette. E i carabinieri della compagnia di Ottana, tuttavia, hanno scoperto anche uno di questi punti di osservazione. L’intera piantagione, che sul mercato avrebbe fruttato circa 300mila euro, è stata dunque posta sotto sequestro su disposizione della Procura di Nuoro. (v.g.)