Jerzu, acqua potabile col contagocce: è emergenza idrica
Rubinetti chiusi da mezzogiorno fino alle 6 del mattino Opposizione all’attacco: le autobotti sono arrivate in ritardo
JERZU. La siccità continua a lasciare a secco fontane e sorgenti, ma rischia di alimentare abbondantemente il dibattito politico all'ombra dei Tacchi. Rubinetti chiusi ogni giorno dalle 12 fino alle 6 dell’indomani mattina. I cittadini hanno sei ore di tempo per approvvigionarsi e impiegare le risorse idriche per gli usi strettamente indispensabili. Il disagio si è aggravato a metà della scorsa settimana, quando, a causa di un guasto a un impianto, i serbatoi sono rimasti completamente vuoti. Tecnici del gestore unico in azione e problema risolto nelle ore successive. Ma numerosi quartieri dell’abitato sono rimasti senza una goccia d’acqua per oltre due giorni. «Se non piove e non c'è acqua – hanno sottolineato in una nota alcuni consiglieri di minoranza – è evidente che non sia colpa né dell'amministrazione, né di Abbanoa, ma riteniamo assurdo un disagio tale quando invece sarebbe stato sufficiente risolvere il tutto in una giornata». Dal canto suo, il primo cittadino Roberto Congiu fa sapere che la situazione è tenuta sotto controllo nelle sue variazioni, così come costante è il contatto con Abbanoa, alla quale compete e spetta qualunque tipo di intervento tecnico sulla rete. Rete che, fanno sapere dal Comune, non presenta alcun guasto o cattivo funzionamento nelle sue diverse diramazioni o raccordi. Il problema è imputabile solo e unicamente alla bassissima portata d’acqua in ingresso – si parla di 5/7 litri al secondo, a fronte dei 17 di una portata normale – che non consente di ottenere una pressione tale da raggiungere tutte le zone del paese, anche a causa della conformazione e dell’orografia stessa dell’abitato. I consiglieri di minoranza Simona Demurtas, Gianluigi Piras e Gianni Carrus hanno inoltre evidenziato come, dinnanzi a questo inconveniente, si sarebbe dovuto «intervenire tempestivamente con la Protezione civile, con i propri mezzi e anche con l'ausilio dell'Ente foreste per riempire nuovamente i serbatoi situati sopra il campo sportivo, al fine di evitare che il flusso della pressione dell'acqua continui a creare questo insopportabile disagio».
«La Protezione civile è stata allertata immediatamente – fa notare il primo cittadino – così come è stato previsto l’intervento delle autobotti nelle giornate di sabato e domenica, mentre contemporaneamente un’ordinanza vieta l’impiego dell’acqua potabile per usi diversi da quello alimentare, igienico- sanitario ed idrico-potabile». «Chiediamo e diamo la nostra disponibilità a sostenere sindaco e amministrazione – continua la nota della minoranza – nel chiedere che le restrizioni degli orari vengano ripartite in due turni: uno mattutino e uno nel tardo pomeriggio». Anche qui, però, qualche problema di natura tecnica si affaccia all'orizzonte: «Per far andare a regime il sistema – fanno sapere i tecnici – servono parecchie ore. La pressione non arriva a un livello sufficiente dopo un’erogazione dell’acqua di sei ore. Se questo tempo si riduce ulteriormente, il disagio si ripete in maniera più pesante». «Collaboriamo e lavoriamo insieme – ha aggiunto il sindaco – sulla sensibilizzaione e sull’educazione al risparmio, cercando di eliminare ogni spreco»