Battuta di caccia da record
Bitti, abbattuti 17 cinghiali dalla compagnia “Isparomai”
BITTI. Bitti è un paese di grande tradizione venatoria; il nome stesso pare gli derivi da una antichissima leggenda, narrante di un cacciatore che con freccia e arco uccise una “Bitta”, una cerbiatta, presso l'odierna fontana de “Su Cantaru”. E domenica per la caccia bittese è stata una giornata da record. In località “Berculai”, campagne tra il centro abitato e la frazione di Mamone è stata effettuata una eccezionale braccata, termine tecnico utilizzato per indicare una battuta di caccia collettiva con l’aiuto di cani addestrati. Il bilancio è da guinness dei primati: 17 cinghiali abbattuti, che se non costituisce il record storico assoluto, entra certamente di diritto nella classifica delle migliori giornate di caccia grossa di sempre. «È stata una giornata venatoria straordinaria, complici le perfette condizioni meteorologiche – ha detto Giuseppe Buffoni, veterinario, capocaccia della “Isparomai”, una delle compagnie storiche di Bitti, fondata dall'indimenticato esperto cacciatore Giovanni Pietro Turtas, noto Bossolone.
«Sin dall'inizio della battuta ci è apparsa chiara la presenza di un grande numero di esemplari – ha detto Buffoni – ma non credevamo affatto che a fine giornata il risultato sarebbe stato così eclatante».
La “Isparomai” è composta da una ventina di persone, dove il più giovane è poco più che ventenne. Ma è stato il veterano Tino Pau – nella foto – classe 1933, a stabilire un record nel record. L’esperta doppietta, professore di educazione fisica in pensione e molto conosciuto in paese, ha centrato “a palla” ben tre esemplari; probabilmente un primato per la sua categoria. Tutto comunque secondo principi di un’etica venatoria che vede il cacciatore immergersi e conformarsi alla natura, in un confronto altamente rispettoso con l’animale selvatico.