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Salvamento a mare, i droni nuova frontiera: ecco i corsi

Salvamento a mare, i droni nuova frontiera: ecco i corsi

SINISCOLA. Per il gruppo Zente nova la creazione di nuova occupazione riparte, anche, dalla messa a bando di svariati beni pubblici. «A Siniscola ce ne sono tanti che risultano abbandonati e fermi...

28 novembre 2014
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BUDONI. Le nuove tecnologie a supporto della sicurezza in mare. Lorenzo Michieli, della guardia costiera ausiliaria, ci crede ed è intenzionato a far partire al più presto a Budoni i corsi per il corretto utilizzo dei droni, i velivoli radiocomandati che possono essere usati per il salvataggio a mare o per la ricerca di dispersi nel caso di calamità naturali. Passato da un fenomeno circoscritto a pochi eletti a un utilizzo di massa, il drone sta conquistando ampi consensi per il suo variegato uso che va dalle riprese fotografiche aeree ai rilievi topografici.

Una realtà con la quale ormai occorre confrontarsi e che col passare del tempo diventerà una cosa normalissima, da paragonare all'impiego di qualsiasi altro strumento per un utilizzo lavorativo o hobbistico. I droni sono velivoli a comando remoto, anche attraverso satelliti o linee telefoniche, possono avere più eliche e si differenziano per potenza, capacità di carico, sistemi di controllo e autonomia. Una tecnologia adattata dall'uso militare che ha visto un vero e proprio boom negli ultimi anni e che ha costretto l'ente nazionale per l'aviazione civile a pubblicare un regolamento ufficiale per i mezzi aerei a pilota remoto.

«Un nuovo mondo si è aperto per i giovani, che stanno prendendo sempre più conoscenza di questo nuovo apparecchio dalle molteplici attività – dice Michieli –. Il loro uso è diventato in tutto il mondo un valido strumento di lavoro sia per creare vere e proprie mappe topografiche. Si può utilizzare per riprese aeree di zone impervie ed eventi particolari, ma anche per la vigilanza e il controllo in siti di particolare interesse sia pubblico che privato. Nello specifico, noi guardiamo all'utilità nel salvamento e la sicurezza a mare e nella protezione civile: settori in cui il drone può coadiuvare le autorità di riferimento in caso di alluvioni, catastrofi naturali, nella ricerca di dispersi o feriti. Sperimentato anche l'invio di un aiuto al galleggiamento in mare alla persona in difficoltà in attesa dell'arrivo dei soccorritori».

L'idea è svolgere corsi a Budoni per un totale di 35 ore tra teorie e prova pratica. «Stiamo completando gli atti per attivarli in piena regolarità – conclude – con la certificazione del nostro sito Koala 9.7 per attivare il corso in collaborazione con un istruttore di una scuola riconosciuta dall'Enac e quindi autorizzata a certificare il brevetto che sarà rilasciato agli iscritti». (s.s.)

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