Incoraggiamoci e impariamo a stimarci
di monsignor ANTONELLO MURA Vieni Signore Gesù è il ritornello dell'Avvento e della vita del credente. È il desiderio più auspicato e (spesso) più tormentato. Vieni, perché ci crediamo; vieni,...
di monsignor ANTONELLO MURA
Vieni Signore Gesù è il ritornello dell'Avvento e della vita del credente. È il desiderio più auspicato e (spesso) più tormentato. Vieni, perché ci crediamo; vieni, perché ne abbiamo bisogno. È vero, la vita appare talvolta orfana di senso perché Lui viene percepito assente, lontano dalla nostra esistenza, quasi distratto di fronte agli accadimenti quotidiani. In realtà, proprio il Suo Natale ne ricostruisce la trama più bella, confermando le speranze e superando i dubbi. Per noi credenti Dio si fa Presenza in Gesù, quindi ci cerca e ci trova e, insieme, continua ad essere cercato e desiderato. Dio si rivela - e chiede a noi un atto di fede - ma rimane anche nascosto, “sconosciuto”. San Tommaso coniuga l'apparente contraddizione con la seguente affermazione: Noi conosciamo un Dio sconosciuto.
La nostra fede passa dalla certezza che Dio non può essere percepito completamente se non diventa uomo; Dio cioè per l'uomo viene solo attraverso l'uomo. Anche quest'anno è importante allora ri-scoprire che Dio ci precede sempre, superandoci in amore. La sua venuta dimostra che vuol stare dentro la nostra storia, per riscattarla e renderla partecipe della sua divinità.
Vivo per la prima volta il Natale nella mia cara diocesi, e sento con gioia che il Dio nel quale credo insieme a tanti fratelli e sorelle è un Dio che ci dona Gesù per appassionarci all'annunzio di quella notte: “Oggi, per voi, è nato il Salvatore!”.
Nessuno è escluso da quest'annuncio; nulla può dimenticarlo. Le gioie e le sofferenze; gli interrogativi e le obiezioni. Genitori, ragazzi e giovani; negli ospedali come nel carcere: tutto può essere rilanciato e risanato, ripreso e rinnovato. Quando l'umanità incontra Dio fatto uomo, ri-vive grazie alla sua Presenza.
Questo Dio che ci ha fatti per la vita, la luce e la gioia ci comunica sempre parole adatte a quello che stiamo vivendo. Penso con tristezza alle famiglie in difficoltà, alle persone sole o abbandonate, a chi cerca lavoro e a chi vede il futuro senza speranza. E non posso dimenticare – con una tristezza ancora più grande – le persone e le comunità colpite quest'anno da eventi tragici quali omicidi o attentati. Incoraggiamoci reciprocamente ad essere più solidali e fraterni, impariamo a stimarci maggiormente e ad affrontare coraggiosamente questo tempo che, grazie a Dio non è – e non può essere - solo un tempo di crisi e di paura. Auguro a ciascuno di fare e di ricevere un gesto che dimostri fiducia nella vita e nel futuro.
Buon Natale, arricchito dalla Sua Presenza.
Buon 2015, colmo di entusiasmo per la vita.
Vescovo della Diocesi d’Ogliastra