Generazione online, i rischi del web sono dietro l'angolo
Oltre trecento ragazzi all'iniziativa "Una vita da social". I consigli della polizia postale per non cadere nelle trappole
NUORO. Sono giovanissimi e quasi sempre connessi, usano WhatsApp, Instagram e Facebook, conoscono abbastanza bene le regole che governano la privacy della rete, ma non i rischi del web. Un identikit della generazione dei sempre on line. Vittime e carnefici di un fenomeno dilagante: cyberbullismo, adescamento online, social network e sicurezza della privacy. Ieri mattina il bus di “Una vita da social” con gli operatori della polizia postale ha fatto tappa a Nuoro, accogliendo numerosi studenti delle scuole medie e superiori della città.
La campagna educativa itinerante giunta alla seconda edizione e realizzata dalla polizia di Stato in collaborazione con il ministero dell'Istruzione e l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, è partita il 13 gennaio da Roma, in un tour itinerante di 5 mesi nelle maggiori città d'Italia ( 55 tappe), per sensibilizzare e informare studenti, genitori e insegnanti sui rischi e pericoli dei social network e della Rete. Nella mattinata, oltre 300 giovani alunni si sono susseguiti dentro e fuori il bus multimediale della polizia postale parcheggiato in piazza Italia e allestito come un'aula didattica.
Ad accoglierli uno staff di esperti della polizia postale, Anna Maria Maziotto, dirigente compartimentale regionale, Pierluigi Sanna, responsabile comunicazioni della provincia di Nuoro e Roberto Manca, ispettore capo della polizia postale di Cagliari. Dinamici, innovativi e decisamente al passo coi tempi si sono avvicinati alle generazioni dei giovani nuoresi con ironia evidenziando le opportunità del web ma sopratutto i pericoli che si nascondono dietro lo schermo di uno smartphone.
«Ricordatevi ragazzi che tutto quello che inserite su internet rimane per sempre – spiega agli studenti il responsabile provinciale delle comunicazioni della polizia postale, Pierluigi Sanna – La nuova moda tra i giovanissimi è il sexy selfie e questo potrebbe rappresentare per voi un ostacolo nella vostra futura vita professionale. Non prestatevi a scambi di foto compromettenti, anche se ve lo chiede il fidanzatino o la fidanzatina, perché quella foto poi per gioco o per dispetto ve la potete ritrovare nei social, nei vostri gruppi, e la conseguenza psicologica per un adolescente è devastante».
Ma loro, i nativi digitali, che con le nuove tecnologie ci sono nati e cresciuti in realtà queste cose già le sanno, e probabilmente considerata la giovanissima età sanno fin troppo. Dicono di non essere iscritti a nessun social network, ma conoscono ogni dettaglio della vita da internauta. «Non sono iscritto a Facebook, ma lo conosco molto bene perché lo usa mio fratello e io guardo quello che fa lui – racconta il piccolo Graziano della scuola media di S.Pietro che ha ricevuto il diploma di sentinella del web – Bisogna avere gli occhi aperti e non fidarsi di nessuno, non accettare amicizie da sconosciuti ».
Ma se a chiedere l'amicizia è una bella ragazzina o ragazzino, che fanno i piccoli internauti? «Se è una ragazza bona io l’accetto» risponde Matteo, aprendo il dibattito sul tema dell'adescamento online. «Sbagli caro Matteo – interviene l'ispettore capo della polizia postale – Ci sono professioniste che cercano di avere tue immagini hot per poi ricattarti e rovinarti».