La Nuova Sardegna

Nuoro

LA STORIA

Nuoro, vive da tre anni in una tenda: "Aiutatemi a trovare un lavoro"

Stefania Vatieri
Alessandro Fadda davanti alla sua tenda
Alessandro Fadda davanti alla sua tenda

L'appello di Alessandro Fadda. L'ex assessore Guccini: "Lo avevamo aiutato, ma si è "bevuto" il sussidio"

10 luglio 2015
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NUORO. Da tre anni vive accampato dentro una tenda da campeggio ben nascosta tra i cespugli a due passi dal centro cittadino. È la triste storia di Alessandro Fadda, un'invisibile di 55enne originario di Nuoro ma cresciuto a Valledoria, costretto ormai da diverso tempo a vivere ai margini della società dopo aver perso tutto. Quasi tutto, fuorché l'orgoglio e la dignità «non sono un barbone, sono una persona come tutte in un momento di difficoltà - precisa Alessandro -. Non chiedo l'elemosina abitualmente, preferisco rendermi utile in qualcosa e poi avere un compenso, ho sempre lavorato sodo nella mia vita, provengo da una famiglia di pastori che non temeva la fatica» spiega mentre carica un fascio di paglia su un camioncino. La sua fronte gronda di sudore e le sue mani ricoperte di calli non si fermano neanche per un attimo mentre racconta la sua storia.

A fianco a lui un noto fantino nuorese attualmente disoccupato, Andrea Falchi, che preso a cuore la vicenda di Alessandro gli ha offerto di lavorare con lui in cima al monte Ortobene, dove con i suoi tre pony sbarca il lunario con dei mini tour per bambini, in cambio di un soffice letto dove dormire e qualcosa da mettere sotto i denti.

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«Quando sono venuto a conoscenza della sua storia mi si è stretto il cuore, ma io posso garantirgli un aiuto fino ad agosto, poi chiudo i rubinetti perché la situazione si complica anche per me - spiega Andrea Falchi -. Ma in che Paese siamo - aggiunge - aiutiamo i migranti e non siamo capaci di tendere la mano a un conterraneo. È vergognoso». Solo al mondo e con una gran voglia di vivere, l'infaticabile bracciante nuorese dopo il fallimento dell'azienda agricola in cui lavorava ormai da anni, non si arrende e tenta il tutto per tutto nella sua città d'origine: Nuoro. «Mi avevano detto che qui c'era tanto lavoro nelle campagne e così ho deciso di ritornare alle origini».

Ma il suggerimento fin da subito si rivela sbagliato e dopo poco, finiti gli ultimi spiccioli, si ritrova a dormire per le strade. Da allora ne è passata acqua sotto i ponti e centinaia sono state le richieste di aiuto indirizzate ai servizi sociali del comune. Ora l'ex agricoltore di Valledoria a poco meno di un mese dal suo ritorno a una vita scandita dai ritmi della strada, dove dormire sotto le stelle è il problema minore, lancia un appello alla nuova amministrazione comunale «chiedo al nuovo sindaco un aiuto, mi basterebbe avere un tetto sopra la testa e la possibilità di sfamarmi lavorando, sono disposto a fare tutto».

Sulla vicenda, attraverso Facebook, interviene anche l'ex assessore comunale alla polizia municipale, Francesco Guccini: "Volete la verità dei fatti? _ dice _ Bene. Ora sentite l'altra campana. Un anno fa, ancora assessore alla pm del Comune di Nuoro, vengo a sapere la triste storia in questione. Lo conosco, vado a trovarlo, mi fa pena e decido di aiutarlo. Ci mobilitiamo con alcuni amici e, grazie alla bontà di una in particolare, lo "collochiamo" in una struttura, vitto e alloggio gratis. Vado io personalmente con la mia macchina a dargli la bella notizia e, caricati i bagagli, lo accompagno. Lo porto in una struttura, per darvi l'idea, i cui ospiti pagavano la bellezza di 1800 euro al mese. Bene. Oltre questo, riesco, seguendo la normativa e compilandogli la domanda, a fargli ottenere l'assegno per le estreme povertà. Una storia a lieto fine no??? No. No perché il tizio, appena arrivato il sussidio, se lo beve, si ubriaca e si comporta come non avrebbe dovuto proprio nei confronti di chi lo ospitava. Se vi basta vorrei nn aggiungere altro. Ora continuate a parlare di barconi e immigrati. Di istituzioni lontane e italiani abbandonati. Ah, e scusate la precisazione, ma proprio non me la sentivo di lasciare che i Nuoresi facessero la figura degli insensibili. Non lasciamo un pover uomo in una tenda per tre anni. Se questo non merita altro che quella".

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