La Nuova Sardegna

Nuoro

Costumi taroccati, confronto tra esperti

di Stefania Vatieri

La Pro loco lancia una proposta all’Isre dopo «i toni eccessivamente critici usati dalla signora Contu»

28 agosto 2015
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NUORO. Berritta, benda e zippone spaccano in due il popolo del folk. C’è chi dice che la benda cade a sinistra, altri a destra e poi ampie e infinite argomentazioni per berritta, zippone, bottoni e chintoria, nella Babele della tradizione isolana. Una possibile soluzione arriva dall’associazione nuorese Pro loco Presidio turistico nuorese. «Troppi pareri discordanti e troppe polemiche all’indomani della Sagra del Redentore – scrive in una nota Antonello Melis, presidente della Pro loco –. Da cittadini, osservatori e studiosi delle nostre tradizioni popolari ci troviamo in disaccordo sui toni eccessivamente critici usati dalla signora Contu, per commentare i figuranti durante la sfilata barbaricina. Toni, a nostro avviso, inadeguati e volti solo al giudizio senza alcuna descrizione dei costumi che sicuramente sarebbe stata più utile e gradita dagli spettatori. Ovviamente, precisiamo che, da profondi estimatori dei nostri usi e costumi, ci discostiamo totalmente dall’accettare il connubio che purtroppo spesso si vede nei vari eventi dell’isola, tra vestiario tradizionale e cosiddetto moderno, poiché tale fenomeno è da considerarsi aberrante nei confronti della nostra memoria storico- culturale e dunque nei nostri stessi confronti – prosegue –. Detto questo, la nostra associazione si propone di dare l’ausilio necessario al miglioramento qualitativo e culturale, impiegando tutte le proprie forze conoscitive al fine di portare un nuovo importante vento di conoscenze e capacità in grado di ergere Nuoro a capitale della cultura e delle tradizioni al cospetto di tutto il Mediterraneo. A tal proposito, proponiamo al pregiato Istituto etnografico la costituzione di un tavolo di lavoro annuale, composto dai rappresentanti dei gruppi folk dell’isola, esperti di costumi e tradizioni popolari, con l’intento di portare alla luce una verità condivisa e quindi innalzare la qualità della nostra amata sagra, ormai ferita da costanti e futili polemiche». «Inoltre nei mesi a venire organizzeremo un evento di altissimo profilo culturale, da intendersi in uno o più convegni, sulle tradizioni popolari sarde, sulla coralità nuorese e sull’etno musicalità in generale. L’intento sarà quello di riscoprire le nostre radici al fine di vivere al meglio la nostra cultura attraverso lo studio e la ricerca, attività indispensabile per rinvigorire la sagra del Redentore, considerato uno degli eventi principali dell'isola».

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