La Nuova Sardegna

Nuoro

Camera di Commercio sindaco e giunta schierati per salvarla

Camera di Commercio sindaco e giunta schierati per salvarla

Un ordine del giorno per sostenere la battaglia col Governo E il consigliere regionale Luigi Crisponi attacca la Regione

3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «Considerato l'assordante silenzio della Giunta regionale sulla vicenda della Camera di Commercio di Nuoro, ma anche del Consiglio, dove giacciono altre due mozioni, alla ripresa dei lavori consiliari ho ripresentato una mozione con richiesta di convocazione straordinaria dell'Assemblea regionale per discutere la grave situazione in cui verrebbero a trovarsi il Nuorese e l’Ogliastra con la prevista chiusura della Camera di Commercio» com queste parole il consigliere regionale dei Riformatori, Luigi Crisponi ha portato nel palazzo della Regione, a Cagliari, la rabbia e la delusione del territorio ancora una volta vittima di uno scippo perpetrato dallo Stato senza colpo ferire.

«Siamo stanchi di questi tagli – ha aggiunto Crisponi, che da esperto imprenditore conosce le dinamiche del settore, così come la consigliera del Pd, Daniela Forma, che ha a sua volta presentato un’interogazione dello stesso tenore –. Ma da Cagliari non arrivano risposte e questo disinteresse per le zone interne è molto preoccupante».

Raccogliendo l’appello lanciato nei giorni scorsi dalla Giunta camerale, attraverso il presidente Agostino Cicalò, anche il sindaco e la giunta ciomunale di Nuoro hanno predisposto un ordine del giorno contro la chiusura.

«La questione della Camera di commercio fa capire ancora una volta che a Roma sono sordi rispetto alle esigenze dei territori, specialmente quelli più periferici come il nostro – hanno sottolineato gli amministratori comunali –. La logica dei tagli nel nome di un fantomatico risparmio economico va a distruggere realtà come le nostre e rende difficoltoso il nostro lavoro di amministratori locali, sempre più in trincea. E con i comuni sempre più luogo delle lamentele dei cittadini che vengono a contestarci per le conseguenze di queste scelte pericolose arrivate dall’alto. La Camera di Commercio di Nuoro non può sparire e non è solo un discorso legato a stipendi che non ci sono più o a lavoratori costretti a lasciare una città già messa a dura prova dal fenomeno dello spopolamento – hanno spiegato il sindaco e gli assessori –. Tagliare la Camera di Commercio significa togliere alla città di Nuoro e al territorio un punto di riferimento fondamentale in quei settori che devono invece essere le principali chiavi dello sviluppo come il turismo, le tradizioni e l’enogastromia.

«L’impegno dell’ente presieduto da Agostino Cicalò è in questo senso fondamentale – hanno aggiunto –. La rassegna “Autunno in Barbagia” con i suoi grandi numeri ne è la testimonianza più evidente, ma sono anche a ltre le iniziative che hanno fatto registrare ricadute importanti sul territorio. Il rischio paventato di dover chiudere una rassegna che porta ogni anno migliaia di visitatori e valorizza le peculiarità del Nuorese è qualcosa che noi non ci possiamo permettere di perdere.

«Anche volendo rimanere sul mero ragionamento economico bisogna sottolineare come l'ente abbia 11 milioni di euro in cassa e riceve contributi dalle imprese per 5 milioni annui – hanno concluso il sindaco e gli assessori sostenendo la vertenza –. Stiamo parlando di una Camera di Commercio perfettamente autosufficiente. Non ci sembra di trovarci davanti a un ramo secco da tagliare, anzi riteniamo che sia un albero che dobbiamo continuare a far crescere nell'interesse delle nostre comunità. Chiediamo al governo maggior attenzione, sensibilità e, soprattutto, maggiore conoscenza della nostra realtà e del peso che questa decisione può avere sulla ripresa del nostro territorio, già fiaccato pesantemente da crisi, disoccupazione e spopolamento». (plp)

Primo piano
Tragedia sfiorata

Furgone senza controllo a Sassari, panico tra i passanti

Le nostre iniziative