La Nuova Sardegna

Nuoro

Fronte unito contro gli abusivi delle Cortes dopo il “caso Aritzo”

di Nino Muggianu
Fronte unito contro gli abusivi delle Cortes dopo il “caso Aritzo”

Non mancano le critiche al blitz nel pieno dell’evento. «Meglio i controlli preventivi e il dialogo con gli operatori»

26 ottobre 2015
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NUORO. I carabinieri del Nas sequestrano carni non certificate nel pieno della Sagra delle castagne ad Aritzo. E subito scoppiano le polemiche. «Ma le regole sono regole e vanno rispettate sempre e ovunque, Corte apertas non è una scorciatoia per fare ciò che si vuole, con la salute pubblica non si scherza» è il commento comune dei sindaci riuniti dal circuito dell’Autunno in Barbagia. Tutti sull’onda della condanna senza mezzi termini degli abusivi e degli irregolari già espressa dal presidente della Camera di commercio Agostino Cicalò. «Non so cosa sia successo ad Aritzo, certo è che un sindaco e ogni amministratore deve stare dalla parte della legalità» esordisce Gigi Littarru, sindaco di Desulo, il paese che il prossimo fine settimana ospiterà la nuova tappa delle Cortes, assieme a Lollove.

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«Autunno in Barbagia e le Cortes apertas – sottolinea – sono un’occasione per cercare un po di liquidità o comunque linfa vitale per tutti i paesi che aderiscono all’iniziativa. Ciò nonostante non me la sento di difendere chi infrange le regole, anche se, ripeto, di quanto successo ad Aritzo non conosco bene i fatti». Littarru poi dà un consiglio ai suoi paesani e a quelli del circondario: «Non fatevi trovare impreparati. Basta poco per mettersi in regola».

Il blitz ad Aritzo potrebbe essere legato più alla lotta contro la peste suina che agli irregolari delle Cortes. «È necessaria più informazione – sostiene Littarru –, è fondamentale coinvolgere gli allevatori, far capire loro che di questo passo non si arriva da nessuna parte. Certo, non c’è neppure il bisogno di fare una repressione in questa maniera, bisogna puntare sul dialogo. I controlli vanno sempre bene quando si parla di igiene e di salute dei locali pubblici, resta un po’ di rammarico perché l’intervento è stato fatto in un momento in cui questi paesi cercano di trovare risorse, anche se non si può difendere chi vende o cucina carne “abusiva”».

«Prima che iniziasse Autunno in Barbagia – interviene il sindaco di Dorgali, Angelo Carta –, avevamo avuto un incontro per dettare le regole che dovevano sovrintendere la fornitura di cibi per garantire a tutti la sicurezza di quanto veniva loro dato. Mi stupisco che ad Aritzo qualcuno abbia fatto una cosa diversa; ovviamente è tutto ancora da dimostrare» chiude il primo cittadino del Comune che ha ospitato la tappa delle Cortes il 18,19 e 20 settembre scorsi.

Il sindaco di Mamoiada Luciano Barone: «Quello che hanno fatto i Nas è nelle loro prerogative, ci mancherebbe. Il problema subentra quando vengono vendute carni di produzione propria. A Mamoiada comunque – il paese ospiterà le Tappas il 6, 7 e 8 novembre (assieme a Ovodda) – non abbiamo questo tipo di allevamenti al punto tale da poterne immettere nella somministrazione in manifestazioni del genere, quindi, sicuramente per le carni si atterranno ai mercati certificati. Certo è – conclude il primo cittadino di Mamoiada – che bisogna educare le persone a rispettare le norme igieniche sanitarie per quanti riguarda l’alimentazione. Io non so cosa sia successo ad Aritzo. Non sta a me dire se è stato giusto o meno intervenire così perché non so come si sono svolti i fatti. Io spero che a Mamoiada in occasione di Cortes apertas chi venderà le carni nelle varie forme lo faccia usando carni perfettamente in regola,con tutte le certificazioni».

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