Sessantacinque anni tra vino e botti
La Cantina sociale di Oliena festeggia il traguardo con una grande festa
OLIENA. Correva l’anno…La cantina sociale celebra le sue prime sessantacinque primavere, con una tavola rotonda che si è svolta nei giorni scorsi alla presenza di autorevoli relatori, coordinati dalla giornalista Carmina Conte. Tra questi, l’agronomo Gianni Lovicu, la docente della Facoltà di farmacia dell’Università di Cagliari Maria Manconi, gli enologi Enzo Biondo e Daniele Manca. Prima di loro, il parroco don Giuseppe Mattana ha recitato una preghiera di benedizione e portato i suoi saluti.
Bisogna tornare indietro all’aprile del 1950, al primo dopoguerra, per raccontare la nascita di una realtà economica oggi affermata e solida. Bisogna tornare indietro ad una iniziativa, che all’epoca parve certamente estemporanea di diciotto produttori di vino, i quali elessero il primo consiglio d’amministrazione e il primo collegio sindacale, costituendo la cooperativa agricola e istituendo la sede presso il comune di Oliena. L’idea, insomma, era quella di dare vita ad una struttura che promuovesse una coltura, per la quale era già celebre il paese del Corrasi. Una struttura, che riunisse i vari viticoltori all’interno di un unico marchio, al fine di commercializzare e valorizzare al meglio il prodotto. Concetti non semplici da far passare in un contesto storico, caratterizzato da piccole cantine domestiche e da una cultura del vino ancora marcatamente familiare. Eppure, con il tempo si comprese appieno la bontà dell’iniziativa. I soci, dunque, nell’arco dei decenni, passarono dai diciotto iniziali, fino agli oltre cento attuali.