Un progetto del Gal per la promozione dei prodotti locali
Macomer, il casizolu e su ischidu presto anche nei catering Si punta a diffondere i cibi anche nelle mense scolastiche
MACOMER. Un progetto del Gal per promuovere le produzioni locali dell’agroalimentare e diffonderle non solo nei ristoranti e negli agriturismi, ma anche nella ristorazione collettiva, a partire da quella delle mense scolastiche. Il casizolu, su ìschidu e le casadinas potrebbero presto comparire anche nei vassoi dei catering, ma all’inizio si punta a far conoscere e a promuovere l’eccellenza di questi prodotti che meritano sicuramente un’attenzione diversa da quella che hanno ricevuto finora. Il progetto del Gal “Trama - La tradizione agroalimentare del Marghine: una rete per promuovere l’utilizzo dei prodotti locali nella ristorazione collettiva” punta in primo luogo a diffondere i prodotti locali nelle mense scolastiche del Marghine e valorizzare la tradizione agroalimentare locale anche attraverso attività di educazione alimentare improntate alla sostenibilità ambientale, alla promozione della salute e alla valorizzazione della economia locale. In poche parole, mangiamo ciò che producono le nostre aziende perché è buono, proviene da attività che rispettano l’ambiente e, soprattutto, creano lavoro e investono nel nostro territorio. Per farlo si punta sui laboratori didattici e sulle visite alle aziende agricole e a quelle dell’agroalimentare, a partire dai caseifici, ma anche sul recupero di ricette tipiche e di specialità gastronomiche locali che impiegano fra gli ingredienti i prodotti del territorio.
Il Gal ha fatto la sua parte facendo conoscere alcune specialità con le giornate “Arrivano i gialli”, una minifiera dei prodotti della primavera che si colorano di giallo: miele, formaggi soprattutto vaccini, burro, pane e dolci che proprio in primavera profumano di miele e di limone, che appunto sono gialli. Lo fa ora con le videoricette di specialità tipiche locali messe in rete per farle conoscere. Le raccontano e le spiegano gli chef di alcuni ristoranti e i maestri e le maestre della dolceria locale tra i quali Ignazio Littera chef del ristorante Le Cupole di Borore, la pasticceria Serenella di Borore, Il Fornaio di Macomer, l’agriturismo Santa Sarbana di Silanus, lo chef Antonello Bonu del ristorante Sinatra di Macomer, Patrizia Mura chef del ristorante Gigi di Macomer, l’azienda agricola Natalino Caboni e l’agriturismo Pialza di Sindia. Nei giorni scorsi sono stati presentati i video sulle ricette della tradizione del Marghine, i poster sulle ricette e l’applicazione per smartphone e tablet. Tra le ricette presentate quella degli gnocchi con purpuza (è la carne per le salsicce condita e pronta per essere insaccata), antunna e scaglie di formaggio caprino, la tagliata di manzo con antunna e casizolu, il pane degli sposi, le casadinas tipiche della settimana santa, il porcetto arrosto, che non ha bisogno di ricette ma che ha alcune piccole varianti locali, le tagliatelle ai funghi porcini, su ischidu, le favette con purpuza e menta, il pane frattau nella variante locale, il casizolu del Marghine cucinato in modi diversi, le tzilicas, dolce tipico della settimana santa, le panadas locali, la fregola e la suppa valza di Sindia. Tutte le ricette hanno per ingredienti solo prodotto locali.