La Nuova Sardegna

NUORO. I carabinieri l’hanno fermato alla periferia di Orune. Camminava tranquillo in direzione della campagna, ma uno dei militari l’ha riconosciuto, nonostante l’età e il fatto che sia invecchiato rispetto a quelle foto segnaletiche ingiallite che ancora sono appese nelle bacheche delle caserme dei carabinieri della Barbagia e in cui Giovanni Deiana, 59 anni, noto “Banniolu” era ritratto ancora ragazzino.

Erano gli anni della sanguinosa Faida di Orune che ha seminato decine di morti e lasciato una scia di odio mai sopita. Il pregiudicato si è fermato e ha scambiato qualche parola con i militari, che però hanno pensato di perquisirlo. Più che altro per curiosità. E così, da una tasca dei pantaloni dell’allevatore è saltata fuori una pistola calibro 7,65 con la matricola limata, il caricatore e altre pallottole in tasca e poi anche una pattadese di grandi dimensioni. A quel punto, “Banniolu” Deiana è stato fatto salire sulla camionetta dei carabinieri e accompagnato in caserma.

Nel frattempo, i militari hanno predisposto le perquisizioni nell’abitazione e nell’ovile dell’allevatore, scomparso dalle scene da tempo e ricomparso nei giorni scorsi come testimone al processo per lomicidio del compaesano “Cisco” Chessa. Ma non è stato trovato niente.

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L’orunese è poi stato accompagnato nel carcere di Badu ’e Carros a disposizione dei magistrati della procura della Repubblica. Il capitano Fabio Solla, comandante della Compagnia di Bitti, ha disposto l’immediato invio della pistola agli specialisti del Reparto di investigazioni scientifiche di Cagliari per risalire al numero di matricola, ma anche per più approfonditi accertamenti e comparazioni.