Mamoiada, la centenaria testimonial delle adozioni
Mattia Sanna
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La nonnina Maria GunguiTzia Maria Gungui racconterà la sua esperienza su Rai 1 a “La vita in diretta”
24 marzo 2016
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MAMOIADA. Tzia Maria Gungui star della televisione: la quasi centenaria sarà ospite della celebre trasmissione di Raiuno “La vita in diretta”. La commerciante mamoiadina, che a settembre raggiungerà il prestigioso traguardo del secolo, verrà intervistata di qui a qualche giorno dai conduttori del programma pomeridiano della rete pubblica, particolarmente seguito da un gran numero di affezionati spettatori, con audience da record. La longeva signora barbaricina, classe 1916, in servizio nella sua bottega di piazza Europa ininterrottamente dal 1953, ha conquistato gli utenti della rete con una registrazione-racconto, realizzata da Gesuino Gregu e pubblicata sulla pagina di Laura Laccabadora.
Registrazione, che ha fatto qualche settimana fa il pieno di condivisioni, risultando notevolmente apprezzata dal pubblico del web. Le ferite della seconda guerra mondiale non si erano ancora rimarginate, quando Maria Gungui inaugurò il suo emporio. In vendita tra gli scaffali de “sa butteghedda” allora c’erano solamente caffè e pasta sfusa, berretti, scarpe e beni semplici, essenziali che a quei tempi potevano occorrere ad una normale famiglia. Niente sprechi, dunque, ma solamente le cose fondamentali.
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Ancora oggi, d’altra parte, la nonnina di Mamoiada rimane affezionata a quel piccolo mondo. Non è un fatto usuale, peraltro, e suscita una certa simpatia l’immagine di una donna di questa età, che dirige ancora il suo negozio, occupandosi direttamente di diversi aspetti organizzativi e gestionali, valorizzando personalmente il contatto fiduciario con il cliente, suffragato da un sorriso o da una stretta di mano.
Tuttavia, negli studi di mamma Rai tzia Maria, a quanto si è appreso da una serie di indiscrezioni, parlerà di un argomento caldo: le adozioni. Un tema di grande attualità, che ha animato il dibattito politico recente, conosciuto in prima persona dalla commerciante del paese delle maschere.
Penultima, infatti, di una famiglia numerosissima, Maria è stata accolta come “fizz’e anima” da una coppia senza figli. Una pratica quest’ultima particolarmente diffusa nell’isola, sino a qualche decennio fa, quando di frequente si era soliti affidare la crescita di una bambino a un padre e una madre, che se ne sarebbero presi cura, in genere parenti, pur non avendolo concepito. Bastava una stretta di mano con i genitori naturali. Non servivano lunghe pratiche burocratiche e formalità amministrative. È come se si avessero, insomma, due mamme, due papà e due case. Un’esperienza certamente positiva, un atto e una scelta d’amore.