La Nuova Sardegna

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oliena

Janas: «Il caseificio è in regola»

di Bernardo Asproni
Janas: «Il caseificio è in regola»

Dopo i controlli fatti dal Nas, i titolari rispondono alle accuse

19 aprile 2016
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OLIENA. Il titolari del caseificio Janas replicano alle accuse ricevute nei giorni scorsi al termine di una operazione svolta dai carabinieri del Nas che avevano appurato alcune irregolarità nella loro azienda. «Nessuna violazione sanitaria – dicono – siamo pronti ad aprire i nostri locali a chiunque voglia verificare le condizioni igieniche di persona». «Siamo persone oneste – scrivono in un comunicato i proprietari – con anni di duro e serio lavoro alle spalle, che ogni giorno lottano per mandare avanti la loro attività onestamente. Potete capire la grande sofferenza e sconforto che proviamo nella situazione in cui siamo precipitati. Vogliamo, pertanto, far valere le nostre ragioni».

«Nel nostro piccolo, vorremo – aggiungono – vorremo avere la possibilità di difenderci, iniziando nel precisare le varie inesattezze». Prima fra tutte, “le pessime condizioni igienico-sanitarie”, di cui si dava conto. Aspetto che viene smentito con forza. Va considerato, infatti, che la maggior parte del nostro tempo lavorativo viene dedicata alla sanificazione e pulizia di macchinari e spazi. Pertanto, il giorno in cui verranno tolti i sigilli, chiunque potrà documentare, senza problemi, la situazione reale dello stabilimento: apriamo le nostre porte, perché non abbiamo nulla da nascondere» ripetono. «In merito, poi, a insetti e larve – continuano i titolari del caseificio – si precisa prima di tutto che il latte era in ottime condizioni e che non è stato prelevato nessun campione per essere analizzato (perché, in tal caso, il risultato avrebbe presto smentito quanto contestato). Quelli trovati, d’altra parte, erano normali moscerini che provengono dal momento della mungitura. Peraltro il latte, prima di essere mandato in produzione, viene filtrato adeguatamente e trasferito in serbatoi. Da qui, poi, verrà prelevato per essere successivamente pastorizzato o termizzato».

«Ancora, in riferimento al formaggio con larve – concludono – si trovava in una zona lontana rispetto ai locali dove avviene la produzione e la stagionatura. L’intenzione era quella di smaltirlo, dandolo ad amici per il consumo dei maiali. Ammettiamo, infine, le nostre responsabilità, in merito al disordine del cortile ma non si può parlare certo di discarica abusiva». (ma.s.)

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