La Nuova Sardegna

MACOMER. L’allarme lanciato dal sindaco sulla possibilità che l’Agenzia delle entrate chiuda gli uffici di Macomer suscita preoccupazione fra i cittadini, ma anche e soprattutto fra gli operatori commerciali e le piccole imprese locali. Se dovesse accadere, per qualsiasi esigenza, a partire dalle piccole contestazioni spesso legate a errori formali sanabili con un chiarimento verbale, sarebbe necessario recarsi a Nuoro. Del problema si è occupato Giovanni Biccai, consigliere comunale di maggioranza ed esponente di Unidos, che ha avviato contatti con la direzione regionale dell’Agenzia delle entrate alla quale il Comune di Macomer ha offerto gratuitamente i locali per gli uffici nel complesso dell’ex tribunale. «Ho contattato più volte la direzione regionale dell’Agenzia delle entrate – dice Biccai –, l’ho fatto di persona, con telefonate e con diverse email. L’offerta del Comune che metteva a disposizione locali per gli uffici in zona centralissima e a titolo gratuito è stata apprezzata, ma la risposta è stata sempre evasiva e tendente a rinviare la decisione. La sensazione è che si stia prendendo tempo per non definire e poi chiudere». Si tratta di una sensazione diffusa e il timore è che accada come per il carcere e prima ancora con gli uffici giudiziari. Niente risposte e alla fine si chiude. «Il sindaco, il consiglio comunale, la popolazione e i lavoratori vogliono che l’Agenzia delle entrate mantenga la sua presenza a Macomer – prosegue Giovanni Biccai –, noi abbiamo fatto la nostra parte in tempi rapidi. Mi chiedo però se abbia senso rincorrere chi non risponde di fronte all’offerta di avere la sede gratis. La sensazione è che stiano scappando e non abbiano il coraggio di dirlo. Come Unidos vediamo uno Stato italiano sempre più sordo e lontano. Siamo sempre più convinti che serva un’Agenzia delle entrate sarda». (t.g.t.)