La Nuova Sardegna

Nuoro

I genitori di Gianluca: «Ricordiamolo così, non sotto il lenzuolo»

di Stefania Vatieri
I genitori di Gianluca: «Ricordiamolo così, non sotto il lenzuolo»

La mamma e il babbo alla manifestazione nel Campo scuola Iniziativa dell’Istituto tecnico Volta con i ritratti del ragazzo

10 maggio 2016
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NUORO. «Gianluca era un ragazzo pulito, allegro, pieno di amici: giusto ricordarlo così e non sotto quel lenzuolo bianco». Gli occhiali da sole scuri nascondono gli occhi gonfi di lacrime e il viso ancora segnato da un dolore che non avrà mai fine, Rita Gaddeo, la mamma di Gianluca Monni, il diciottenne assassinato a Orune l’8 maggio dell’anno scorso, ha accolto l’invito della scuola in cui studiava il suo ragazzo e, insieme al marito Salvatore Monni e al figlio Pasquale, ha assistito al primo “Memorial Gianluca Monni”, organizzato dall’Istituto tecnico “Alessando Volta” nel campo scuola.

«Gianluca vivrà sempre nei nostri cuori e il suo sorriso non si spegnerà mai – ha continuato Rita Gaddeo, che per la prima volta ha rotto il muro di silenzio dopo la tragedia di un anno fa –. Questa è una giornata speciale per noi. Ci ricorda Gianluca come era in vita: allegro, simpatico, pulito e senza grilli per la testa. Gianluca lo merita». Le sue parole, anche se a distanza di un anno, ancora si incagliano nella gola e fanno fatica a venire fuori. «Non riesco a parlare, non è facile – si è scusata Rita Gaddeo, mentre il marito accanto a lei la guardava con tenerezza –. Sono state dette troppe cose di Gianluca, molte non belle e questo non è giusto. Voglio, vogliamo che sia ricordato solo per il ragazzo pulito che era – ha detto tutto d’un fiato –. Voglio ringraziare tutti di cuore. I suoi amici che sono qui con noi, i suoi compagni e la scuola – ha concluso Rita Gaddeo –. Ringrazio anche chi Gianluca non lo conosceva e ha voluto dimostrargli lo stesso affetto».

Sorride Gianluca nei tanti ritratti che gli studenti dell'Istituto “Volta” gli hanno voluto dedicare per ricordarlo a un anno dalla sua tragica scomparsa. Immagini e parole nella miriade di ricordi impressi su tanti fogli bianchi appesi come quadri nella ringhiera del campo scuola.

“La scuola dà un calcio alla violenza” è il titolo della manifestazione fortemente voluta dalla scuola «ma in particolare dagli studenti – ha spiegato Innocenza Giannasi, preside dell'Istituto superiore nuorese –. Un modo per rincontrarci e ricordare Gianluca attraverso lo sport. Era uno studente serio ed educato e ha lasciato un vuoto immenso in tutti noi».

Ad aprire la manifestazione sono state le parole del sindaco di Orune, Michele Deserra: «In questa giornata particolarmente sentita da tutti noi, vorrei invitare tutti a riflettere sul valore di questo evento. Un messaggio di speranza per un futuro senza violenza».

Centinaia gli studenti presenti all'evento e provenienti da tutte le scuole della città. «Siamo qui per commemorare un ragazzo e uno studente come noi al quale è stata portata via la vita – hanno detto alcune alunne del Liceo “Asproni” –. È ora che venga dato un calcio alla violenza e si faccia luce sulla tragica vicenda: la famiglia deve avere giustizia».

Il viso pulito da bravo ragazzo, i grandi occhi scuri e quel sorriso che tutti ricordano spiccano sui manifesti. «Era bravo Gianluca – ha commentato con un filo di voce Silvestra Pittalis amministratrice del gruppo Facebook “Ammentos de Orune” –. Era stato mio alunno alle elementari e lo ricordo come un signorino, serio, educato e gentile».

Il torneo di calcio si è concluso con la vittoria del Liceo “Fermi”, seguito dal “Volta” e dall’Istituto d’arte “Ciusa”. Le coppe sono state consegnate dal fratello di Gianluca, Pasquale Monni. «Vorrei ringraziare i numerosi partecipanti all'iniziativa – ha concluso Anna Maria Mula, insegnante di matematica del “Volta” e compaesana di Gianluca —. Ma in particolar modo vorrei ringraziare la nutrita rappresentanza di Nule che ha partecipato».

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