La Nuova Sardegna

Nuoro

I botanici allo scoperta di S’Abba frisca

I botanici allo scoperta di S’Abba frisca

Un gruppo di appassionati provenienti dalla Francia ha trascorso una settimana di studi a Dorgali

14 maggio 2016
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DORGALI. Arrivano anche dalla Francia per studiare e ammirare le centinaia di essenze autoctone del Parco museo S’Abba frisca di Dorgali. Nei giorni scorsi tra i pullman delle scolaresche in arrivo da mezza Sardegna, a Littu, nel parcheggio lungo la strada che porta alle spiagge selvagge di Cartoe e Osala, c’era anche un bus di botanici francesi. Nella loro visita nell’isola al primo posto avevano messo la tappa al Parco museo che i coniugi Laura e Portulu Secci conducono con i figli Gianluca, Marcello e Pierandrea . «Ad accompagnare e suggerire la visita è stata Andrè Rave, una documentalista di Grenoble che viene a Dorgali da più di trent'anni» spiega la signora Laura . Andrè Rave infatti, aveva programmato lo stage a S’ Abba frisca già dallo scorso anno. A Dorgali il gruppo ha trascorso un intera settimana alla scoperta del vasto territorio. «Siamo un gruppo di botanici francesi venuti dalle Alpi, in stage botanico nella regione di Dorgali – commenta Rave – Pensiamo che la conoscenza delle tradizioni culturali, ambientali, medicinali, siano indispensabili alla comprensione e al mantenimento della biodiversità di questa bella regione. Siamo rimasti incantati dall’accoglienza al Parco-Museo S’abba frisca e sedotti dalla bellezza del posto: le specie della macchia mediterranea, la conservazione della storia e della cultura sarda.Un luogo magico che permette la trasmissione del sapere alle giovani generazioni e a tutti quelli che verranno per scoprire questo bel paese».

ll Parco-museo S’abba frisca prende il nome dall’omonima sorgente. L’itinerario si compone di due aspetti: uno naturalistico e l’altro etnografico che s’intrecciano in un unico percorso.

All’interno del museo vi sono oltre 4000 pezzi della civiltà contadina e agro-pastorale, dislocati in 15 ambienti. La visita guidata si snoda tra piante officinali, tintorie, materiali costruttivi, fontane, cascate e camminamenti megalitici.Sono presenti: germani reali, anatre, gallinelle, tartarughe d’acqua e di terra.

Tra gli spazi museali, il capanno del pastore risalente a oltre cento anni fa, in pietra basaltica e legno di ginepro, la cui forma circolare richiama le tipiche abitazioni nuragiche. (n.mugg.)

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