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Nuoro

Sterpaglie, insetti e degrado: in via Siena scoppia la protesta

di Gianluca Corsi
Sterpaglie, insetti e degrado: in via Siena scoppia la protesta

La rabbia dei residenti: «Cittadini come tutti, ma non usufruiamo degli stessi servizi e attenzione» Strade e marciapiedi invasi dalle erbacce, pericolo zecche, pedoni costretti allo slalom tra i rifiuti

03 giugno 2016
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NUORO. Da quando, diversi anni fa, era stata asfaltata la strada e completati i lavori, gli operatori ecologici di Nuoro Ambiente si sono fatti vedere ben poche volte.

Nel frattempo, tra marciapiedi impraticabili per le rigogliose sterpaglie, il degrado del terrapieno attiguo - ricettacolo di insetti, zecche e altri parassiti più o meno dannosi, ma anche meta di coppiette ardimentose - e il cantiere di un complesso residenziale in abbandono, ormai soprannominato «l'ecomostro», i residenti di via Siena hanno raggiunto davvero il colmo della sopportazione.

«Siamo cittadini di Nuoro anche noi _ lamentano, esasperati _ e paghiamo Tari e tutte le altre tasse che ci vengono richieste da sempre; non ci spieghiamo, allora, per quale motivo il Comune e la società Nuoro Ambiente si siano dimenticati da tempo della nostra via».

La strada in questione è via Siena, appunto, nella zona di espansione urbanistica che, da via della Resistenza, si è sviluppata fino a ridosso di via Don Bosco, la nuova arteria commerciale della città.

L'arteria è chiusa, e termina in una sorta di rotatoria dove fa bella mostra di sé “l'ecomostro”, come ormai, i residenti, sono soliti chiamare il palazzone mai terminato.

Il primo impatto della via sono i marciapiedi letteralmente sopraffatti dalla vegetazione spontanea.

«Le persone sono costrette a camminare a bordo-strada, perché, in alcuni punti, le erbacce sono così folte e alte da impedire il passaggio sui marciapiedi». Non solo: c'era una volta il muretto confinante tra via Siena e via Brescia, un tempo meta degli anziani del rione che amavano sostare a farsi due chiacchiere e, nelle calde sere estive, prendere un po' di refrigerio. Insomma: un tentativo ben riuscito di riproporre le consuetudini dell'antico “bichinau”, quando anziani e famiglie, si appropriavano di scorci e angoli del quartiere per farne salotti improvvisati. Ma da alcuni anni i “ragazzi del muretto” hanno dovuto rinunciare anche a questa bella abitudine: il terreno sottostante, infatti, è in stato di completo abbandono, regno incontrastato di rovi, sporcizia, parassiti e tracce di amori consumati en plein air. Tra l'altro il terreno incolto – non si sa bene se appartenga a un privato o se sia di proprietà dell'amministrazione comunale di Nuoro– in passato è stato preso di mira da qualche incendiario annoiato, causando un rogo le cui fiamme hanno rischiato di lambire e di danneggiare le abitazioni attigue.

In attesa che le istituzioni tornino ad occuparsi anche di loro, intanto, i residenti della zona hanno sempre dimostrato di avere uno dose consistente di senso civico, cercando quanto meno di mantenere pulite e decorose le pertinenze delle loro case: «Ma non possono pretendere che ci occupiamo noi della manutenzione e pulizia di marciapiedi e del terreno incolto. Non possono pretenderlo».

Almeno a questo, insistono esasperati, ci devono pensare il Comune di Nuoro e la società Nuoro Ambiente.

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