La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Alfa 147 in galleria come un proiettile

L’Alfa 147 in galleria come un proiettile

Ricostruita la dinamica: l’auto dell’ex primario ha colpito la 600 dell’infermiera rimasta uccisa. Marisa Cualbu è gravissima

17 giugno 2016
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NUORO. Giuseppina Brocca aveva finito il turno di lavoro all’ospedale e alla guida della sua vecchia amatissima Fiat Seicento rossa stava andando a Mamoiada. Doveva passare a casa di amici per ritirare edel vino che avrebbe voluto regalare, l’indomani mattina, ai muratori che avevano appena finito di ristrutturare la casa di famiglia al mare, a Santa Lucia di Siniscola. Ma per Giuseppina Brocca, 57 anni, infermiera nel reparto Radiologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro non c’è stato un domani, non c’è stata la festa che stava sognando insieme al marito e al resto della famiglia per la casa nuova. La sua vita si è fermata per sempre in una pericolosa galleria male illuminata a poche decine di metri dal bivio per Mamoiada. Non ha potuto fare nulla per evitare quel proiettile rosso che dopo aver colpito altre tre auto e aver carambolato sulla parete del piccolo tunnel le è arrivato addosso. Un impatto violentissimo. Mortale. Giuseppina Brocca è morta sul colpo, incastrata tra le lamiere contorte della sua Seicento. Inutili i soccorsi. Quando i primi soccorritori si sono avvicinati a quell’ammasso di lamiere fumanti che s’intravvedevano appena all’interno della galleria di Teulargiu, il suo cuore aveva già cessato di battere.

A qualche metro di distanza, sulla corsia opposta, ma con la parte posteriore semiarrampicata alla parete del tunnel, c’era il proiettile che aveva appena ucciso l’infermiera nuorese: un’Alfa Romeo 147 rossa. L’auto che avrebbe innescato l’incidente.

I carabinieri della stazione di Mamoiada, al comando del maresciallo Izzo, e quelli del Nucleo radiomobile di Nuoro, guidati dall’esperto maresciallo Impala, coordinati dal comandante della Compagnia, capitano Alessio Falzone, hanno lavorato fino a notte fonda per cercare di ricostruire la dinamica del tragico incidente. La direttissima 389 Var Nuoro-Lanusei, è rimasta chiusa fino alle 23 per permettere i rilievi, rimuovere i relitti delle auto e ripulire la strada.

Dalla ricostruzione dell’incidente sembrerebbe che all’origine della tragedia ci siano due fattori: la pericolosità della galleria e la velocità dell’Alfa Romeo 147 condotta da Marisa Cualbu, 82 anni, nuorese, primario in pensione del reparto Rianimazione del San Francesco di Nuoro, dove è ricoverata in condizioni disperate da pochi minuti dopo l’incidente. Per quanto riguarda la velocità, viste le condizioni delle due auto, è evidente che l’Alfa 147 stava sicuramente viaggiando a una velocità superiore rispetto a quella prevista in quel tratto di strada e segnalata abbondamente con cartelli esposti di recente: 30 chilometri orari. Una restrizione che potrebbe essere allo stesso tempo causa di incidenti visto che passare all’improvviso da una normale velocità di crociera, di 90, 100 chilometri orari a 30 è oltremodo pericoloso e potrebbe anche essere la causa scatenante della tragedia.

Secondo alcuni testimoni, l’Alfa 147 appena entrata in galleria, in direzione di Nuoro, ha cominciato a sbandare. Ha colpito di striscio due auto che provenivano dalla direzione oppo e ha puntato contro la parete del tunnel. Ha rimbalzato e fatto una carambola in mezzo alla strada buia, finendo ancora con la parte posteriore contro il muro e infine schiantandosi sulla Seicento di Giuseppina Brocca che non ha potuto fare nulla per evitare lo scontro con l’auto impazzita. (plp)

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